martedì 9 marzo 2010

Intervista a Michele Rizzi, candidato Presidente in Puglia per il PdAC




Non sempre viene considerato nei vari sondaggi , non è nominato spesso nei programmi di informazione ma è il questo candidato alla presidenza della Regione Puglia alle amministrative del marzo prossimo.
Parliamo di Michele Rizzi, barlettano, coordinatore regionale di Alternativa comunista, operatore precario in un call center a Bari.

Che cosa spinge lei, operaio precario, a confrontarsi con politici di lungo corso come Vendola, Palese e Poli Bortone?

La mia candidatura con Alternativa comunista nasce da un'esigenza reale che è quella porre all'ordine del giorno dell'agenda politica la risposta che i lavoratori debbono dare alla crisi capitalista che sta distruggendo posti di lavoro, sta precarizzando sempre più, sta distruggendo l'ambiente. La risposta dei partiti liberali, di centrosinistra e centrodestra, è stata unicamente dal lato del padronato e delle imprese. Infatti, i finanziamenti a fondo perduto ai padroni che sono poi scappati con il forziere pieno di soldi chiudendo fabbriche e strasferendo la produzione in altri paesi dove fanno più profitto sono stati elargiti tanto dal governo Vendola che dal suo predecessore Fitto. Tutti uniti nella Santa alleanza della difesa del padronato che ha rapinato soldi pubblici e soprattutto al dignità dei lavoratori che ha messo sul lastrico. Noi di Alternativa comunista diciamo basta! Deve finire il tempo dei regali! La nostra candidatura nasce proprio dall'esigenza di autorganizzazione operaia e non solo. Infatti, siamo impegnati a costruire Comitati operai contro la crisi in parti importanti della Puglia. Dalla lotta degli operai precari della Bar.sa di Barletta a quella degli operai dell'Adelchi di Tricase diciamo che la crisi economica la deve pagare chi l'ha generata. Per questo molti lavoratori ci hanno chiesto di rappresentare in questa campagna elettorale le loro lotte ed il loro desiderio di rivalsa sociale. Così come proponiamo un reddito sociale per i disoccupati, pagato con i fondi pubblici che Fitto e Vendola hanno regalato al padronato e la lotta per l'abolizione di tutti i contratti precari e la stabilizzazione dei lavoratori.


Quali risultati pensa di ottenere alle ormai prossime elezioni regionali?

Per noi l'obiettivo non è un dato numerico, ma la necessità di costruire, attraverso il nostro nuovo partito, Alternativa comunista, una nuova consapevolezza anticapitalista e rivoluzionaria di riaggregazione di forze nella sinistra non governista e tra i lavoratori. Per noi sarà un successo riuscire a rappresentare in questa campagna elettorale, lotte e rrivalsa sociale. Infatti lo slogan della nostra campagna elettorale è “dare voce a chi non ha voce, perchè le nostre vite non valgono i loro profitti”.


Quale è il suo giudizio sull'operato di Vendola?

Non appoggiamo Vendola perché siamo alternativi al centrosinistra come al centrodestra. I loro governi appoggiano degli interessi sociali, noi degli altri. Non si può stare con una dei più grandi capitalisti pugliesi come Divella e poi stare nello stesso tempo con gli operai dell'Adelchi. Noi abbiamo deciso di stare con gli operai dell'Adelchi e contro il padronato che sfrutta e che crea precarietà! Il centrosinistra pugliese ha continuato ad operare la privatizzazione della sanità, con o senza scandali giudiziari, il finanziamento al padronato pugliese che delocalizza, una politica ambientale discutibile a partire dall'autorizzazione data per le ricerche di petrolio contro le quali ho partecipato ad Ostuni ad una grande manifestazione con Comitati di lotta ambientalisti.

Preferirebbe, potendo scegliere, la riconferma di Vendola a presidente o trova che non ci sia differenza con le "destre"?

La cosa che preferisco e portare al governo lavoratori, precari e disoccupati e abbattere il sistema capitalista che costringe le masse popolari pugliesi a disoccupazione e precarietà. La crisi economica vogliamo farla pagare al padronato e non ai lavoratori!


Lei ha un profilo su facebook e numerosi gruppi a suo sostegno. Trova che internet possa essere uno strumento efficace per vincere le elezioni, soprattutto se si dispongono di pochi mezzi?

Credo che tutti i social network siano utili per far conoscere le mie idee e quelle di Alternativa comunista, ma che non sostituiscono l'attività politica quotidiana che facciamo davanti alle fabbriche con i Comitati operai che abbiamo creato e davanti ai luoghi della precarietà con i Comitati di precari.
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