martedì 4 maggio 2010
Le nuove stelle della politica italiana - Matteo Renzi
“E’ stata un’occasione persa. Non avrei votato Dario : se Veltroni è stato un disastro, non si elegge il vice disastro per gestire la transizione. In questi anni Franceschini è stato una delusione, percepito come il guardiano di Quarta fase, l’associazione degli ex popolari : basta con questa storia degli ex! Sono pronto a collaborare con lui ma è fondamentale che cambi praticamente tutto rispetto agli ultimi mesi”. Il nuovo segretario del Pd non fa nemmeno in tempo a metter piede nella sede di via Santi Apostoli che gli piovono addosso pesanti bordate al suo indirizzo. Il mittente è un volto nuovo per il palcoscenico nazionale ma non certamente per i fiorentini che lo conoscono bene e lo votano da tempo con convinzione. E’ il 23 Febbraio di un anno fa quando Matteo Renzi, all’epoca presidente della provincia, spara a zero sulla nomina di Franceschini, determinata dalle dimissioni irrevocabili di Walter Veltroni. L’attuale primo cittadino del capoluogo toscano è nato l’11 Gennaio 1975. Diplomatosi al liceo classico “Dante” di Firenze, affronta con successo anche la carriera universitaria, arrivando a conseguire nel 1999 la laurea in Giurisprudenza con la tesi “Firenze 1951-1956 : la prima esperienza di Giorgio La Pira sindaco di Firenze”. Messo in cassaforte il famoso “pezzo di carta”, l’intrepido Matteo lavora con varie responsabilità all’interno del Chil srl, società di servizi di marketing di cui è dirigente in aspettativa, coordinando in particolare la vendita del quotidiano “La Nazione” sul territorio di Firenze. Un ruolo fondamentale nell’ambito della sua formazione professionale è rappresentato dall’esperienza di educatore scout dell’Agesci e di arbitro di calcio nelle serie minori. Risale, invece, agli anni del liceo la grande passione politica dell’ex presidente della Provincia di Firenze che nel 1994 contribuisce alla nascita del comitato per Prodi presidente. Iscrittosi al Partito Popolare Italiano nel 1996, diventa segretario provinciale nel 1999. Nel 2001 viene nominato coordinatore cittadino della Margherita mentre nel 2003 assume la carica di segretario provinciale. Il grande debutto arriva con le elezioni provinciali del 12 e 13 Giugno 2004 quando l’allora nemmeno trentenne Matteo Renzi raccoglie il 58,8% dei voti laureandosi come il più giovane presidente di provincia mai eletto in Italia. Tanti gli obiettivi raggiunti nel corso di un quinquennio caratterizzato da un duro lavoro ma anche da molteplici risultati, fra cui una rinnovata attenzione ai lavori pubblici ed alle opere infrastrutturali, 9 milioni di euro finalizzati alla manutenzione ed all’adeguamento degli edifici scolastici, l’investimento di 45 milioni di euro destinati alle nuove costruzioni. Fra i principali vanti del giovane capo della giunta provinciale c’è in primis l’abbassamento delle tasse :"La Provincia costava 98 milioni di euro nel 2007 – ha spiegato alla scadenza del mandato – noi abbiamo scelto di abbassare le tasse e adesso la Provincia costa ai cittadini 82 milioni di euro, il minimo previsto dalla legge (sotto non si può andare, insomma!). Abbiamo tagliato delle spese. Laddove c’erano dodici macchine di rappresentanza ora ce ne sono due ed anche parte del personale usa il car sharing. Abbiamo risparmiato sui telefoni e sulle assicurazioni. Ma costiamo meno ai cittadini. Mi sembra una cosa utile, bella e significativa”. Grande inoltre l’attenzione nei riguardi della cultura, come testimonia il successo conseguito dal Genio fiorentino, una manifestazione a metà fra storia ed innovazione alla riscoperta delle gloriose gesta della Firenze medicea ed ai tanti protagonisti che ne hanno scandito l’indelebile ascesa nei secoli, fra cui Dante, Michelangelo Buonarroti, Giotto, Leonardo Da Vinci, Niccolò Machiavelli, Giotto. Il 29 Settembre 2008 l’ambizioso Matteo annuncia l’intenzione di volersi candidare alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco nel capoluogo toscano. Una sfida che appare a dir poco impossibile ma l’ex coordinatore della Margherita non è tipo da lasciarsi scoraggiare facilmente e si dedica anima e corpo ad una campagna elettorale impostata sull’ascolto dei problemi quotidiani dei fiorentini attraverso un viaggio nei quartieri. Al termine di una campagna elettorale senza esclusioni di colpi, il volto pulito del Pd si impone a sorpresa con il 40,52%. La conquista di Palazzo Vecchio arriva il 22 Giugno, quando viene eletto sindaco con 100.978 voti, battendo al ballottaggio il candidato del centrodestra Giovanni Galli. Il neo primo cittadino può così dare il via ad una stagione di profondi cambiamenti. Fra i punti salienti ci sono il piano speciale per i mercati cittadini, il finanziamento di un fondo di garanzia destinato alle giovani coppie, la pedonalizzazione di Piazza Duomo. Facilmente incline alla battuta, aria da guascone, non si risparmia fra ospitate in tv e dichiarazioni fuori dai denti. Di recente è stato protagonista di un vivace scambio di battute con la neo governatrice del Lazio Renata Polverini a Porta a Porta mentre nell’ultima settimana l’abbiamo visto ad Annozero dove, insieme all’altra promessa del Pd Debora Serracchiani, ha commentato con immancabile sarcasmo l’esito della direzione nazionale del Pdl, teatro della querelle fra Berlusconi e il presidente della Camera. Ogni sua intervista provoca reazioni e prese di posizione a livello nazionale mentre dalla base cresce la richiesta di un ricambio generazionale per rafforzare l’alternativa al centrodestra. Ed uno dei nomi più gettonati è proprio quello dell’inquilino di Palazzo Vecchio. A questo punto è lecito domandarsi se il buon Matteo, seguendo le orme di Veltroni, non voglia utilizzare la poltrona di sindaco per tentare il grande salto nell’agone politico nazionale. Ai posteri l’ardua sentenza …
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