lunedì 24 maggio 2010

Le nuove stelle della politica italiana - Laura Puppato


Da outsider ingombrante, tenuta ai margini della stanza dei bottoni, a salvatrice del malconcio vascello democratico. Sarà questa la sorte di una delle donne più promettenti e apprezzate del Partito democratico? Stiamo parlando naturalmente di Laura Puppato, uno dei pochi sindaci rimasti al centrosinistra dopo gli esiti tutt’altro che positivi dei test elettorali succedutisi negli ultimi anni, che nelle regioni del Nord hanno visto trionfare Pdl e Lega. Nata nel 1957 a Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, la combattiva Laura ha conseguito il diploma magistrale. Al termine del brillante percorso scolastico, si iscrive alla facoltà di Scienze politiche, dove studia per tre anni ma dopo la maternità decide di lasciare gli studi. Il suo sogno, ancora oggi irrealizzato, è quello di diventare magistrato. Intrapresa la carriera di imprenditrice nel settore assicurativo - finanziario, l’esponente piddina si dedica anima e corpo al mondo del volontariato, impegnandosi prima come attivista nel Wwf e diventando poi presidente della sezione Montello Piave. Sono i primi anni Novanta quando la stoica Laura partecipa ad azioni di volontariato in soccorso delle popolazioni di Bosnia e Croazia, duramente colpite dal conflitto jugoslavo che insanguina lo scacchiere dei Balcani dal 1990 al 1995. Ma è una battaglia di carattere ambientalista a darle notorietà e prestigio. Dopo essersi schierata contro la costruzione di un inceneritore dal forte impatto ambientale, il volto acqua e sapone del Pd decide di candidarsi a sindaco nel comune di Montebelluna con una lista civica. La prima avventura elettorale la vede subito vincitrice, proiettando la tenace attivista alla guida di una realtà locale inserita in una delle province più leghiste d’Italia. Attenzione per le questioni ambientali, mobilità e politiche sociali. Queste le priorità perseguite con determinazione dal sindaco di Montebelluna fin dall’inizio della sua attività politica. Il duro e faticoso lavoro alla guida della macchina amministrativa le valgono l’attenzione degli esponenti veneti dell’Ulivo, che decidono di appoggiarla senza indugi alle elezioni comunali del 2007, quando il primo cittadino uscente viene riconfermata con un vero e proprio plebiscito. Dopo sei anni di amministrazione, nel 2008 il sindaco di Montebelluna ritira il premio Amico della famiglia, classificandosi al secondo posto, e il Leone dell’innovazione, attribuito dall’Anci. Grazie all’efficacia ed all’efficienza dei processi amministrativi, l’amministrazione comunale del piccolo centro veneto viene insignita del premio Qualità delle amministrazioni pubbliche. Nel 2009 l’eroina veneta del Pd si appresta a lanciarsi in una nuova sfida, ovvero la conquista di un seggio in Europa. Accettando la candidatura, l’aspirante europarlamentare dichiara :“Accettare questa sfida è stato motivo di ampia riflessione ma anche di orgoglio per me, per la nostra amministrazione e per il nostro comune. Una sfida tutta da giocare sui valori che sono stati alla base della mia esperienza politico-amministrativa, perché sono fondanti per la mia vita: l’onestà e la passione politica, il lavoro costante e determinato, il rispetto autentico verso ogni persona. L’Europa non è lontana, anzi guida oltre l’80% della nostra politica nazionale e regionale, ha portato benefici in Paesi come la Grecia, la Spagna e il Portogallo che hanno eletto una classe politica che ha saputo portare le loro necessità e le loro volontà di crescita sociale ed economica all’attenzione del Parlamento europeo. Si può ancora fare molto, anche per il nostro territorio”. Centrata l’elezione a Strasburgo, è già tempo di guardare al futuro. In vista del rinnovo della giunta regionale inizia a circolare con insistenza il suo nome come possibile avversaria da opporre al leghista Luca Zaia. 120 comitati locali ed insigni intellettuali rendono pubblico il proprio sostegno alla discesa in campo dell’europarlamentare ma a prevalere è la candidatura di Giuseppe Bortolussi. Candidatasi nelle liste regionali del Pd, l’onorevole Puppato riesce a cogliere in ogni caso un risultato più che sorprendente dall’alto delle 26230 preferenze raccolte, un vero e proprio record. “Credo che il nostro Paese stia vivendo esperienze molto diverse e non soltanto dal punto di vista economico, da tempo si percepisce la necessità di un ascolto più diretto, di una vicinanza immediata e concreta alle esigenze ed agli obiettivi dei cittadini. Sono convinta – afferma l’astro nascente del firmamento democratico dopo la pesante sconfitta del centrosinistra veneto – che i tempi siano maturi per la nascita di un Pd del nord, federato a quello nazionale, espressione che risponde a un progetto di presenza e di protagonismo sul territorio. Io ritengo essenzialmente che la politica sia uno strumento utile ad assolvere i bisogni collettivi e come amministratrice credo nel lavoro onesto, nella credibilità delle persone, nella determinazione nell’affrontare i problemi”. Sguardo fiero e sicuro di se, linguaggio pragmatico e privo di fronzoli, in riferimento ad una possibile nomina alla segreteria regionale, la parlamentare europea ha recentemente dichiarato :“Io non indietreggio davanti alle responsabilità e chi mi conosce lo sa bene. Dico questo: se c’è chiarezza e collaborazione, allora si, sono disponibile. Naturalmente mi riferisco ad un ruolo di guida politica che prescinde dalla segreteria regionale del partito, alla quale non aspiro. Non è possibile fare carico ad una sola persona del destino di una forza importante e rappresentativa, sarebbe come mandare avanti un volontario per azzopparlo. Serve un chiarimento sulla linea da seguire con una comune assunzione d’impegno. Dopo questo tonfo elettorale non sono più ammessi errori né ambiguità sulla politica da seguire. Le divisioni, i veti incrociati e la paura del ricambio ci hanno già penalizzato abbastanza. Allora io sono pronta, ma nella chiarezza e nella collegialità. Credo in un partito federalista e riformista che stia in mezzo alla gente, ne rifletta le istanze e le traduca in scelte concrete”. Una vera e propria dichiarazione di intenti che induce a pensare che la neo consigliere regionale sia pronta a gettare le basi per una svolta di un Pd che, in Veneto più che altrove, sembra avere il fiato troppo corto rispetto alla coalizione avversaria.
Toccherà dunque a lei il ruolo di salvatrice del malconcio vascello democratico? A breve sono attese interessanti novità …

Al
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