martedì 6 luglio 2010

Le nuove stelle della politica italiana - Sonia Alfano


Una vita spesa nella lotta alla mafia e nel riscatto della società siciliana. Sonia Alfano è sicuramente una delle novità più apprezzabili in un contesto politico perlopiù avulso a cambiamenti e facce nuove. Nata nel 1971 a Messina, la paladina della guerra alle cosche di Cosa Nostra si diploma presso il liceo classico “Luigi Valli” di Barcellona Pozzo di Gotto, dedicandosi poi alla carriera universitaria. Ma l’improvvisa morte del padre Beppe, ucciso l’8 Gennaio del 1993 per via delle sue inchieste scomode sulla mafia, la induce ad interrompere gli studi. In seguito alla morte del padre, la giovane Sonia comincia un’intensa attività antimafia per accertare la verità sul terribile omicidio e sui cosiddetti “mandanti di terzo livello”, ovvero sui mandanti occulti. Nel 2003 denuncia depistaggi nelle indagini e il coinvolgimento dei servizi segreti italiani. Pochi giorni dopo la denuncia pubblica, la Dda di Messina, pressata dal clamore delle rivelazioni di Sonia, decide di riaprire le indagini, tuttora in corso. Nel 2004 è in prima linea nella battaglia tesa a far luce in merito alla morte del dottor Attilio Manca, inizialmente considerata come un suicidio. Risale al 2006 la richiesta di scioglimento del comune di Barcellona Pozzo di Gotto a causa di infiltrazioni mafiose ma l’istanza non viene accolta. Fra le battaglie più sentite ci sono anche quelle sindacali, a partire dalle gravi carenze organizzative nella gestione delle emergenze da parte della Protezione Civile della Regione Sicilia, presso la quale lavora tutt’oggi con la qualifica di funzionario. All’origine delle polemiche con i vertici del dipartimento c’è la drammatica situazione di 300 precari che da quindici anni lavorano presso gli uffici della Protezione civile. Nel Giugno del 2007 la pasionaria dell’Idv è riuscita a consegnare personalmente una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha accettato di occuparsi della questione. Ed è proprio la battaglia sindacale a portare la funzionaria della Regione Sicilia alla ribalta nazionale con una serie di interviste rilasciate a trasmissioni televisive e testate nazionali, fra cui Il Corriere della Sera, Il sole 24 ore e Le Iene. Oggi una parte dei precari è stata regolarizzata mentre le carenze organizzative sono state parzialmente risolte. Insieme a Rita Borsellino è stata poi sottoscrittrice di un appello, indirizzato al Capo dello Stato, per chiedere il trasferimento dell’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella. Ad originare la protesta, la richiesta del titolare del dicastero della Giustizia, determinato a chiedere il trasferimento di Luigi De Magistris, Pm della procura della Repubblica di Catanzaro nonché titolare dell’inchiesta “Why not”, che ha visto coinvolti Prodi e Mastella. Allo scopo di difendere il Pm di Catanzaro, la leader antimafia, insieme al movimento “E adesso ammazzateci tutti”, organizza una seguitissima campagna di solidarietà, avviando allo stesso tempo una petizione su scala nazionale. Diventata coordinatrice regionale del movimento antimafia “E adesso ammazzateci tutti”, nel novembre del 2007 si incatena al cancello della Prefettura di Palermo insieme a decine di familiari di vittime innocenti della mafia per chiedere al Parlamento di equiparare le normative a favore dei familiari delle vittime di mafia con i familiari delle vittime del terrorismo. La scalata verso l’impegno più propriamente politico prosegue grazie all’avvio della petizione “Chiediamo i danni a Cosa nostra”. Frutto della raccolta firme è l’articolo 17 della legge finanziaria 2008 che ha obbligato la Regione Sicilia a costituirsi parte civile in tutti i processi per favoreggiamento alla mafia da parte di amministratori e dipendenti della pubblica amministrazione. Nel 2008 l’astro nascente del panorama politico italiano viene eletta presidente dell’associazione nazionale dei familiari delle vittime di mafia. La svolta arriva il 28 Febbraio con l’annuncio della sua candidatura candidata alla Presidenza della Regione Siciliana nelle Elezioni del 2008 alla guida della lista “Amici di Beppe Grillo con Sonia Alfano presidente”. Senza tentennamenti e paure, l’aspirante governatrice conduce una campagna elettorale all’insegna della verità e della trasparenza, puntando l’attenzione sulle tante criticità dell’isola, a cominciare dall’emergenza lavoro e dalla lotta alla criminalità organizzata. La candidata grillina conquista 69.511 voti pari al 2,4% arrivando terza, dopo Raffaele Lombardo e Anna Finocchiaro. Conclusa la corsa alla poltrona di governatore, la presidente del movimento “E adesso ammazzateci tutti” accetta la proposta di candidatura come indipendente nelle liste di Italia dei Valori in occasione delle elezioni europee. In un vorticoso tour de force che la porta in giro per l’Italia, l’esponente dipietrista si fa portavoce delle istanze di legalità e trasparenza chieste a gran voce dall’elettorato, non lesinando aspre critiche all’indirizzo del governo. Il risultato è positivo, dall’alto dei 165mila voti conquistati in tutta Italia. E’ la circoscrizione dell’Italia centrale a tributarle il consenso maggiore con 31.264 preferenze, seguita dalle 29.924 guadagnate nella circoscrizione meridionale. Buono anche il riscontro ottenuto nel Nord ovest con 28.104 voti e nelle isole, dove raccoglie 27.166 preferenze mentre la circoscrizione Nord est le tributa 26.011 voti. Per effetto delle rinunce e delle candidature multiple che l’hanno preceduta, la neo parlamentare europea mette piede a Strasburgo, aderendo al gruppo Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (Alde). Membro della commissione Libertà civili, giustizia e affari interni, l’onorevole Alfano è supplente della commissione Controllo di bilancio. Fa parte inoltre delle delegazioni “Assemblea parlamentare Euromediterranea” e “Maghreb”. Piglio deciso, linguaggio crudo e scarsamente incline al politically correct, la deputata europea è sovente al centro di polemiche per via delle sue dichiarazioni spesso sopra le righe. Fra queste va segnalata la sua affermazione incendiaria inerente l’aggressione ai danni del presidente del Consiglio, consumata in Piazza Duomo :"Da subito non ho dato solidarietà al premier per l’attacco subito e non gliela darò mai. Certo condanno ogni forma di violenza fisica – ha scandito il volto nuovo dell’Idv – ma sono una persona coerente. Non posso dare solidarietà ad un presidente del Consiglio che è un frequentatore di minorenni, un piduista, un corruttore, un frequentatore di mafiosi, un uomo che non ha il senso dello Stato”.
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