Slitteranno molto probabilmente al 12 Dicembre le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco a Napoli, programmate in un primo tempo per il 28 Novembre. L’accordo fra i vari componenti della coalizione ancora non c’è ma tutto lascia presupporre che si andrà verso un rinvio rispetto alla data prestabilita. A spingere per l’allungamento dei tempi sono in primis SeL e Idv che, reclamando più tempo per l’individuazione dei candidati e la conseguente impostazione della campagna elettorale, proprio il 28 Novembre (il giorno inizialmente indicato per la consultazione della base) vorrebbero celebrare una conferenza programmatica con l’obiettivo di approfondire i temi legati allo sviluppo ed al rilancio della città partenopea. In questo modo inoltre le forze a sinistra del Pd guadagnerebbero tempo prezioso in vista della scelta riguardante il nome più forte da schierare nella competizione interna al centrosinistra. Fra i papabili ci sono il responsabile comunicazione e cultura di SeL Gennaro Migliore, l'ex portavoce dei Verdi Grazia Francescato ora in Sel e il docente universitario nonché storico di lungo corso Luigi Mascilli Migliorini. Più contorto il ragionamento dei dipietristi che non partecipando alle primarie, decideranno solo a risultato acquisito l’eventuale sostegno al centrosinistra nella sfida per la successione di Rosa Russo Iervolino. “Riteniamo di appoggiare la decisione di svolgere le primarie nel Gennaio 2011, pur confermando la nostra posizione di non prendervi parte” ha chiarito il segretario cittadino di Idv, Vincenzo Ruggiero. Di diverso avviso i due candidati democratici già scesi in campo per la scalata a Palazzo San Giacomo: sia Umberto Ranieri che Nicola Oddati, infatti, sono favorevoli a rispettare la tabella di marcia in modo da arrivare alla designazione dell’aspirante primo cittadino in tempi brevi allo scopo di cominciare una battaglia che mai come in questo caso si preannuncia apertissima e tutt’altro che scontata, alla luce delle recenti affermazioni del centrodestra alla guida della giunta regionale e di varie giunte provinciali che hanno cambiato colore nell’arco degli ultimi due anni. “Non capisco cosa stiamo aspettando – ha dichiarato Oddati, assessore alla Cultura del comune di Napoli - Ci sono due persone che hanno deciso di scendere in campo a viso aperto e all’orizzonte non vedo altro. Chi vuole aspettare favorirà solamente la sconfitta, come è accaduto per le regionali. Spero che il partito decida per il 28. E dal giorno dopo chi ha perso sosterrà l’altro”. Grandi manovre in corso anche sul versante del centrodestra, impegnato a rafforzare un trend positivo che in Campania ha sorriso non poco alle truppe berlusconiane. Il sogno proibito, il nome ad effetto capace di capitalizzare consensi ed apprezzamenti è legato senza dubbio all’investitura di Mara Carfagna, le cui quotazioni sono salite dopo l’exploit delle regionali, dall’alto delle 57mila preferenze guadagnate sul campo. Ma la titolare del dicastero delle Pari opportunità non ha mai nascosto di voler continuare il suo lavoro in seno all’esecutivo ed allora ecco spiegata la necessità di cercare altri nomi. In ribasso le chance di Maurizio Marinella, fondatore dell’omonima azienda nota in tutto il mondo, da tempo disponibile al grande passo per “amore di Napoli e dei napoletani”. In caso il Pdl scegliesse di non puntare su una personalità della società civile, si fanno insistentemente i nomi di Fulvio Martusciello, capogruppo regionale del Pdl appoggiato da Nicola Cosentino che l’ha definito “un’ottima scelta per la coalizione”, e Marcello Taglialatela, assessore all’Urbanistica della Regione Campania. Restano irrisolti i nodi legati alle alleanze con Udc e Fli che, in caso di mancato accordo, potrebbero dare forma ad uno schieramento centrista in grado di condizionare fortemente il risultato elettorale attraverso una candidatura di spessore come quella di Gianni Lettieri, presidente dell’Unione industriali di Napoli, o di Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria. La neonata formazione finiana chiede il ricorso alle primarie (che rappresenterebbero una novità assoluta per il Pdl) per addivenire al raggiungimento di un patto elettorale. L’ipotesi, dopo aver raccolto crescenti consensi, sembra tramontata. C’è poi l’auto-candidatura di Clemente Mastella: il leader dei Popolari per il sud non sembra intenzionato a ritirarsi dopo aver annunciato la sua discesa in campo. Riuscirà dunque il Pdl a pianificare un’alleanza in grado di attrarre gli altri partiti d’area per strappare al centrosinistra uno dei comuni più importanti in palio nella prossima tornata elettorale?
Al
24
commenti