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Da questi tre grafici si evince un aspetto dell'evoluzione politica che molto spesso passa in secondo piano: i due più grandi partiti italiani, pdl e pd, nati per soddisfare un'esigenza di bipartitismo perdono sempre più consensi man mano che trascorrono i mesi e le elezioni.
Ad aprile i due partiti assieme rappresentavano quasi il 62% del panorama politico nazionale, ora hanno perso quasi 10 punti e ben presto potrebbero scendere sotto la quota (psicologica e non solo) del 50%.
Tra i due, a subire perdite più pesanti è il pdl (vista la nascita di fli, il partito di Fini) che passa, in pochi mesi, dal 64% dell'intero valore del centrodestra (inteso in senso lato, come la Cdl 2006) a meno del 52%.
Il Pd, d'altro canto, passa dal 61% del valore dell'area di centrosinistra (dall'Api di Rutelli a Grillo e la Fds) ad un valore odierno pari a circa il 55,5%.
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