Il 12 settembre 2012 si sono svolte in Olanda le elezioni legislative.
Il paese è caratterizzato da una forte frammentazione politica, che rende spesso difficoltoso formare esecutivi solidi e longevi: nel corso degli ultimi 10 anni, gli elettori olandesi sono stati chiamati alle urne per ben 5 elezioni, l'ultima delle quali nel giugno del 2010.
Nella precedente consultazione, a salire al potere furono i conservatori del VVD con il premier Mark Rutte, in coalizione con i democristiani del Cda ed il (controverso) appoggio esterno dell'estrema destra di Geert Wilders, il PVV.
Qui una breve panoramica sui principali partiti politici olandesi:
VVD - Cdx liberale
Pvda - Csx moderato
SP - Sinistra radicale
Pvv - Ultradestra
Cda - Centristi filo-cdx
D66 - Csx liberale
CU - Centristi filo-csx
GL - Verdi
Con il ritiro dell'appoggio al governo da parte del PVV, la maggioranza è venuta meno, e sono state indette elezioni anticipate.
Con il ritiro dell'appoggio al governo da parte del PVV, la maggioranza è venuta meno, e sono state indette elezioni anticipate.
Durante la campagna elettorale, è apparso evidente che i fronti contrapposti, più che di "sinistra" e "destra", sarebbero stati quelli di "europeisti" ed "euroscettici".
I socialisti dell'SP si sono espressi nettamente contro il rigore e le misure di austerity voluti dal premier Rutte; mentre il PVV (oltre agli abituali messaggi xenofobi) è arrivato addirittura a propugnare l'uscita olandese dall'euro ed il ritorno al fiorino.
Le posizioni antagoniste hanno in un primo momento premiato, nel mese di agosto (come mostrato nel grafico sottostante), l'SP è giunto addirittura ad essere primo partito nelle intenzioni di voto, a scapito del centrosinistra "tradizionale" del Pvda .
Nelle settimane precedenti al voto, tuttavia, un progressivo spostamento verso il "voto utile", accompagnato da prove televisive tanto brillanti per il segretario laburista Diederik Samsom, quanto mediocri per quello socialista, Emile Roemer, hanno comportato una netta e brusca inversione di tendenza.
I sondaggi hanno iniziato a mostrare il VVD e il Pvda come forze egemoni nello scenario politico, in lotta tra loro per la posizione di primo partito. Proiezioni elettorali delle maggiori case di sondaggi olandesi |
La sera delle elezioni ha portato a risultati per certi versi inattesi, un trionfo oltre le previsioni per i partiti eropeisti moderati del VVD (che ha il miglior risultato della sua storia) e del Pvda, un crollo verticale per l'ultradestra del PVV e la totale assenza di crescita dei socialisti dell' SP rispetto alle precedenti elezioni, segno di come nelle urne abbia prevalso nei cittadini la "responsabilità" verso quella che sono apparse come le posizioni più razionali ed affidabili.
Festeggia anche il centrosinistra liberale dei D66, mentre subiscono un durissimo colpo i cristiano-centristi del Cda, azzoppati dalla mediocre figura da loro data al governo; scarno risultato anche per i verdi del GL.
Questi i risultati alla Camera:
Analizzando l'andamento del voto partito per partito:
Pvda - Il Partito Laburista, centrosinistra moderato
Pvv - Il Partito della Libertà, ultradestra
Cda - I Cristiani Democratici, centristi filo-cdx
D66 - I Democratici 66, centrosinistra liberale
Il VVD essendo risultato primo partito, ha ricevuto l'incarico di formare il nuovo governo. Per raggiungere la maggioranza di 76 seggi alla Camera e di 38 seggi al Senato appare logica (se non inevitabile) una coalizione con il Pvda, ma l'alleanza bipartisan non sarà priva di difficoltà e tensioni: il VVD di Mark Routte, nell'ultima legislatura, è stato tra i più fedeli e convinti estimatori dell'austerity propugnata dalla Germania, mentre il Pvda di Samson (sposando la linea del Presidente francese Hollande) punta sugli stimoli alla crescita.
Una volta raggiunta un intesa, a costituire motivo di attrito sarà anche la scelta sugli ulteriori partner da includere nella coalizione di governo, utili a blindare la maggioranza alla Camera e necessari per raggiungerla al Senato.
VVD+Pvda
Il VVD gradirebbe ricreare anche in questa legislatura l'alleanza con i centristi del Cda, cosa che farebbe 'pendere a destra' il nuovo esecutivo.
VVD+Pvda+Cda
Il Pvda vedrebbe invece di buon occhio invece una coalizione con all'interno i socialisti-liberali del D66, per 'orientare a sinistra' il nuovo governo
VVD+Pvda+D66
E' possibile che, raggiungendo un punto di incontro e per puntare ad un maggior equilibrio, si vada verso un patto a quattro, formando un governo con l"ala destra" di VVD e Cda e l"ala sinistra" di Pvda e D66.
VVD+Pvda+ Cda +D66
Quale che sia la formazione scelta, per la prima volta da dieci ani in Olanda ci sono i numeri per formare un governo a larga maggioranza, che affronti la crisi economica e porti avanti le riforme necessarie, libero dai ricatti delle forze estreme e populiste.
Se le divergenze interne non condurranno alle ennesime elezioni anticipate, ci sono dunque i presupposti per una legislatura completa e con uno spazio di manovra finora senza precedenti, in un ottica apertamente europea.
Enrico C.
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