giovedì 14 febbraio 2013

Elezioni 2013: aggiornamento dell’analisi sondaggi. Al 99,6% vincerà…


Vi invitiamo a diventare nostri fan su facebook, cliccando qui


Nota: Girovagando in rete ho trovato questa bella analisi. Ecco il link originario
Ringrazio l'autore per la disponibilità alla ripubblicazione dell'articolo nel nostro blog.




Le elezioni politiche sono sempre più vicine, il clima si scalda e, come succede con le molecole di un fluido esposto a calore, le intenzioni di voto si muovono rapidamente. Le varie coalizioni sembrano guadagnare o perdere consensi mano a mano che la campagna elettorale va avanti, a colpi di dichiarazioni roboanti, con toni spesso simili a una pièce teatrale carnevalesca.
Cerchiamo di mantenerci distanti dalla Las Vegas della politica e proviamo invece a capire “cum grano salis” come si stanno muovendo le preferenze di voto degli Italiani. Perché, come più volte scritto su questo blog, è un voto importante per l’Italia e per l’Europa: le elezioni politiche italiane sono considerate dagli analisti economici uno dei maggiori fattori di rischio del 2013 (l’Italia è ancora importante, sì).
Dunque riprendo il lavoro dell’analisi dei sondaggi di un paio di settimane fa, aggiornandolo. Sì, perché nel frattempo sono stati effettuati numerosi nuovi sondaggi aventi validità statistica (sono raccolti in questo sitohttp://www.sondaggipoliticoelettorali.it): l’obiettivo è aggregarli con un po’ di buon senso e perizia statistica, tenendo conto della loro “freschezza” e portata informativa, per arrivare a valutare le prospettive delle varie coalizioni e aiutare i lettori a prendere decisioni di voto consapevoli.
Districarsi tra le informazioni, però, non è semplice. I media di solito danno più rilievo ai sondaggi dal risultato fuori linea rispetto ai precedenti: pensateci, cos’è meglio per vendere un giornale o aumentare lo share televisivo? Si cerca la bomba mediatica (per me, di formazione statistica, il sondaggio fuori linea è un’informazione come tutte le altre… la bomba mediatica non mi interessa).

Poi ci sono i vari partiti, che tendono a dare maggior risalto ai poll che li vedono meglio posizionati.
Per finire ci sono i sondaggisti stessi che, nel rimarcare ogni più piccola variazione d’opinione, inducono il cervello umano a ritenere che oscillazioni di mezzo punto percentuale da una coalizione all’altra siano sempre significative: è il classico caso di bias cognitivo (un giudizio non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppato sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso) in cui si scambia il rumore per segnale… rifletteteci: su un campione costituito da 500-1000 persone la cui diligenza nel rispondere è ignota, una variazioni dello 0,5% potrebbe sì riflettere un cambio d’opinione, ma più probabilmente potrebbe essere un errore di misura. Un po’ quello che succede quando armati di metro cerchiamo di determinare la larghezza della finestra per aggiungere le tende e poi si finisce per sgarrare di mezzo centimetro!
Il sano utilizzo della statistica Bayesiana consente di aggiornare i dati, senza però dimenticare le informazioni già metabolizzate in precedenza dall’algoritmo. Il tutto ripulendo un po’ dal “rumore” presente in questa moltitudine di poll.
I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ELETTORALI AL 6 FEBBRAIO 2013











Ciascun grafico riporta la distribuzione di probabilità dei voti dei vari soggetti politici stimata con una simulazione elettorale, utilizzando come base informativa i sondaggi ufficiali. Sull’asse orizzontale sono rappresentati i possibili risultati in termini di preferenze accordate e, per un dato valore, quanto più l’altezza della “campana” è elevata, tanto più è probabile. Le due campane corrispondono alla simulazione effettuata il 22 gennaio e a quella più recente, del 6 febbraio.
RIASSUNTO IN TABELLA 


Nella parte superiore della tabella trovate, per ogni coalizione, l’intervallo che, in 90 casi su 100, comprende il risultato elettorale stimato, con il suo valore medio. Per esempio, con riferimento alla seconda tabella, quella del 7 febbraio: la prima riga “PD+SEL+…” ci dice che nel 90% dei casi la coalizione di Centrosinistra si collocherà tra il 34.2% e il 35.1% dei voti, che in media il valore sarà 34.7% e quindi solo nel 5% dei casi si verificheranno risultati peggiori di 34.2% e migliori di 35.1%.
Come vedete, dall’ultima volta la situazione è cambiata. Lo scenario politico più probabile è rimasto sostanzialmente lo stesso: vittoria del Centrosinistra, con bassa (ma non nulla) probabilità di avere la maggioranza sia alla Camera che al SenatoQuindi necessità di una coalizione, verosimilmente con Monti. La probabilità stimata per questo scenario è del 95% circa.
Entriamo nello specifico.
Innanzitutto, mano a mano che i sondaggi aumentano di numero e il campione complessivo si allarga, le informazioni diventano più precise: la “campana” con la gamma dei possibili risultati tende stringersi  (se c’è qualche “geek” curioso che mastica statistica, la campana è in realtà una distribuzione Beta, ossia la marginale di una Dirichlet).
Poi vi sono dei trend netti:
  1. il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo avanza, anche sensibilmente;
  2. in crescita i consensi anche per Rivoluzione Civile di Ingroia, anche se parliamo di numeri molto diversi;
  3. perde la coalizione di Centrosinistra di Bersani, ma al momento, non in misura tale da impensierirli circa il risultato finale;
  4. perde qualcosa la coalizione di Monti;
  5. perde anche la coalizione di Centrodestra guidata da Berlusconi (non vi aspettavate questo ultimo risultato? In effetti ascoltando TG e leggendo giornali, parrebbe che la forbice tra Bersani e Berlusconi si stia assottigliando anche per la crescita di quest’ultimo; aggregando e mediando i dati come formichine, però, questo non si evince).
Quanto sono affidabili queste stime? Abbastanza. A meno che la qualità media delle decine di sondaggi che ho sintetizzato non sia così bassa da non rappresentare minimamente le intenzioni di voto degli Italiani. Potrebbe anche accadere che gli indecisi, anziché distribuirsi come il resto degli altri elettori, non si concentrino su voti relativamente estremi. Possibile? Sì, eccome se è possibile, ma non è molto probabile.
La situazione è comunque dinamica. Per dire, mentre buttavo giù queste poche righe di commento, sono apparsi alcuni nuovi sondaggi. Dunque aspettatevi un aggiornamento poco prima del weekend elettorale.
Se avete suggerimenti, o commenti costruttivi (…ma anche distruttivi, se può divertirvi…), sono i benvenuti. Per i pochi “geek” interessati alla metodologia, questo è il link al documento tecnico, postato nella mia pagina personale della Community Advise Only.

Raffaele Zenti




Vedi anche:





Comments
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...