E’ Piero Fassino il candidato ideale del centrosinistra alle comunali di Torino. E’ quanto emerge da un sondaggio, realizzato da GM&P, pubblicato su La Repubblica e La Stampa. Dei cinque aspiranti sindaci testati, l’ex segretario dei Ds, apprezzato dal 49,4% degli intervistati, vanta una popolarità elevatissima (78,3%). Meno bene gli altri quattro aspiranti alla successione di Chiamparino. Nonostante sia il rettore del Politecnico di Torino, Francesco Profumo sconta una bassa notorietà (38,1%) ed un tiepido apprezzamento (la somma fra giudizi molto positivi ed abbastanza positivi ammonta al 33,5%). Grado di valutazione più elevato per l’assessore comunale all’Ambiente Roberto Tricarico, conosciuto dal 36% del campione, seguito dal presidente del consiglio regionale Davide Gariglio con un tasso di popolarità pari al 34% ed una somma di giudizi positivi che si ferma al 30,3%. Il meno noto, fra le fila del centrosinistra, risulta il consigliere regionale Roberto Placido: il 74,8% dichiara di non conoscerlo, il 32,6% esprime una valutazione positiva. Due, invece, i nominativi presi in esame sul fronte del centrodestra. Leggermente meglio Michele Coppola con il 27,3% di notorietà e il 21.3% di giudizi favorevoli rispetto alla presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa, ferma rispettivamente al 21,5% ed al 25,1%. Testate sei eventuali sfide. Francesco Profumo batterebbe con il 53,7% sia il vicepresidente del consiglio comunale (41,7%) che Maria Luisa Coppa (42,1%). Ancora meglio andrebbe il responsabile esteri del Pd, forte di un 57,6% nel duello con Coppola (39,1%) e di un 56,8% nel faccia a faccia con la numero uno dell’Ascom (39,6%). Indietro ma pur sempre in recupero, nel confronto con Gariglio i candidati del centrodestra sono dati al 43,1 contro il 52,7 raccolto dall’esponente democratico. In vista delle prossime comunali, GM&P ha rilevato anche il voto di lista. Primo partito nella città della Mole si conferma il Pd con il 33,5%, seguito dal Pdl al 21,2%, la Lega Nord al 12,7%, l’Idv al 9,2%, SeL al 4,2%. Exploit del Movimento 5 stelle al 4,1%, di poco sopra alla Federazione della sinistra (4,1%) ed all’Udc (3,7%). Debole Futuro e libertà all’1,4%. In attesa che vengano definiti candidati e schieramenti, il centrosinistra potrà contare sul grande consenso del sindaco e dell’amministrazione comunale uscente. Il 51% esprime un giudizio abbastanza positivo sull’operato della giunta, a cui si aggiunge il 12,1% di quanti si dicono molto soddisfatti dalla seconda giunta Chiamparino. Ammontano, invece, al 28,1% i pareri negativi. Numeri ancora più considerevoli per il primo cittadino. A conferma di un rapporto intenso e particolarmente felice fra la città e l’inquilino di Palazzo civico, che riscuote il gradimento del 72,8% dei torinesi contro il 20,9% di coloro che si mostrano poco o per nulla contenti. Sicurezza, occupazione, traffico ed immigrazione i problemi più urgenti da affrontare per la nuova giunta. Nel frattempo, tuttavia, entrambi gli schieramenti nicchiano. Tanti i dubbi nel centrosinistra sull’utilità di ricorrere alle primarie: mentre in molti altri comuni lo strumento di consultazione della base è già operativo, nel capoluogo torinese si aspettano le mosse dell’Udc, a cui potrebbe non dispiacere la candidatura dell’ex segretario della Quercia. Ma l’ipotesi di non tenere le primarie piace poco agli alleati ed a una parte del Pd, desiderosa di coinvolgere e mobilitare la base nell’individuazione del successore del Chiampa. Situazione in stand by anche sul versante opposto, dove si studiano le manovre degli avversari prima della designazione del candidato sindaco, chiamato ad un compito tutt’altro che facile nella roccaforte operaia del nord. Si punta su un esponente del Pdl anche se più di una volta nelle ultime settimane ha fatto capolino l’idea di puntare su un rappresentante del Carroccio. Sulla “nomination” nelle fila del centrodestra peserà il rinnovo dell’altro comune capoluogo al voto in Piemonte. A Novara Massimo Giordano, sindaco uscente rieletto a furor di popolo con il 61%, ha lasciato la guida del comune dopo essere stato nominato assessore regionale allo Sviluppo economico. Se la candidatura spetterà al Carroccio, toccherà al Pdl giocare la partita di Torino.
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