martedì 30 novembre 2010

Trend elettorali - rapporti tra partiti - III parte




Da questi tre grafici si evince un aspetto dell'evoluzione politica che molto spesso passa in secondo piano: i due più grandi partiti italiani, pdl e pd, nati per soddisfare un'esigenza di bipartitismo perdono sempre più consensi man mano che trascorrono i mesi e le elezioni.
Ad aprile i due partiti assieme rappresentavano quasi il 62% del panorama politico nazionale, ora hanno perso quasi 10 punti e ben presto potrebbero scendere sotto la quota (psicologica e non solo) del 50%.
Tra i due, a subire perdite più pesanti è il pdl (vista la nascita di fli, il partito di Fini) che passa, in pochi mesi, dal 64% dell'intero valore del centrodestra (inteso in senso lato, come la Cdl 2006) a meno del 52%.
Il Pd, d'altro canto, passa dal 61% del valore dell'area di centrosinistra (dall'Api di Rutelli a Grillo e la Fds) ad un valore odierno pari a circa il 55,5%.
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lunedì 29 novembre 2010

Trend elettorali - rapporti tra partiti - II parte





In questi 3 grafici osserviamo l'evoluzione nei rapporti tra i tre principali partiti del centrosinistra.
Risulta evidente una crescita di Sinistra, Ecologia e Libertà di Vendola che passa da un valore (ad Aprile) pari al 36% di quello dell'Idv e pari al 10% del Partito Democratico. Per ogni elettore di Sel, ad aprile, ne esistevano ben 10 del Pd.
Sette mesi dopo la situazione è cambiata notevolmente: Sel è quasi ad un quarto del valore del Pd (per ogni elettore Sel ce ne sono 4,5 del Pd) e vale ben l'86% del partito di Di Pietro. Se continua così potrebbe scalzare l'idv come secondo partito nel centrosinistra.
A riprova di ciò c'è il grafico idv/pd che mostra una sostanziale linearità dei valori tra i due partiti, entrambi in calo (non elevatissimo) rispetto ai valori di primavera.

Domani la terza e ultima parte.
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domenica 28 novembre 2010

Verso le amministrative - comuni principali/2

http://sondaggiproiezioni.blogspot.com/2010/11/verso-le-amministrative-comuni.html


Politiche 2008
Trieste cdx 48.8 csx 41.5 udc 4.7
Novara cdx 54.2 csx 38.4 udc 4
Rovigo cdx 47.1 csx 41.6 udc 6.6
Varese cdx 58.2 csx 34.4 udc 4.7
Fermo cdx 40.3 csx 50.7 udc 5.5
Benevento cdx 49.1 csx 41.4 udc 7.4
Catanzaro cdx 50.6 csx 39.5 udc 6.7
Crotone cdx 42.9 csx 48.5 udc 6

Europee 2009
Trieste cdx 44.7 csx 46.9 udc 5.3
Novara cdx 52.4 csx 40.2 udc 5.6
Rovigo cdx 48 csx 43 udc 7.6
Varese cdx 58.2 csx 34.4 udc 5.9
Fermo cdx 41.3 csx 49.5 udc 6.5
Benevento cdx 48.7 csx 45.1 udc 5
Catanzaro -------------------------------------
Crotone cdx 40.1 csx 49.8 udc 8

Regionali 2010
Trieste cdx 46.9 csx 49.3 udc 3.8
Novara cdx 52.6 csx 37 udc 3.5 m5s 4.3
Rovigo cdx 51.6 csx 36.1 udc 6.8 m5s 4.7
Varese cdx 58.2 csx 31.5 udc 5.3 m5s 2.8
Fermo cdx 39.8 csx 54.6 udc 5.4
Benevento cdx 39.9 csx 51.8 udc 5.6 m5s 1.7
Catanzaro non pervenuti
Crotone non pervenuti

TRIESTE. Il csx ha già scelto il suo cavallo: si tratta di Roberto Cosolini,attuale segretario provinciale del pd,ex-dirigente della cna e già assessore regionale nella giunta Illy. In mancanza di altri nomi non dovrebbero svolgersi le primarie. Il cdx cerca il successore dell'uscente Dipiazza, Berlusconi appoggia la corsa del senatore Roberto Antonione,ex-presidente della regione, sottosegretario agli esteri e coordinatore di forza italia, ma i vertici locali nicchiano. Il pronostico appare incerto,il cdx paga i litigi con fli,qui ben rappresentata dalla corrente dell'ex-sottosegretario dimissionario Menia, solo in caso di ricomposizione del fronte moderato mi sbilancerei, per adesso dico TOSS-UP

NOVARA. Il popolare sindaco uscente Massimo Giordano, nominato assessore regionale allo sviluppo economico, non può ricandidarsi e verrà sostituito dal capo segreteria del governatore Cota ,Giuseppe Cortese, uomo forte del carroccio piemontese. Il csx non ha ancora deciso, ma sarà ininfluente. CDX SOLID

VARESE: non si conosce la data delle primarie, sono due i nomi forti del pd locale cioè il capogruppo al consiglio comunale Emiliano Cacioppo e la presidente del consiglio provinciale Luisa Oprandi; il cdx conferma il sindaco uscente, il leghista Attilio Fontanache non dovrebbe faticare molto per ottenere un secondo mandato. CDX SOLID

ROVIGO: qualche giorno fa il sindaco Fausto Merchiori ha annunciato che non si ricandiderà;il nuovo segretario del pd, Diego Crivellari, appena eletto,dovrà quindi trovare un nuovo nome cercando di allargare l'alleanza ai centristi dell'udc che dispongono di un bacino di voti determinante per evitare un'altra sconfitta in terra veneta. Il cdx non ha ancora deciso il suo candidato mentre la lega non ha escluso una corsa solitaria al I turno. La corsa secondo i valori delle ultime tornate dovrebbe premiare il cdx,il csx deve allestire un'alleanza molto ampia per scongiurare il pick-up,per adesso quindi CDX LEANING

FERMO: il comune è commissariato da alcuni mesi per le dimissioni del sindaco del pdl Ruscio; il candidato del csx è la prof.essa Nella Brambatti,presidente del conservatorio Pergolesi, appoggiata da 9 liste (pd,idv,sel,psi lista civica "la spiga",verdi,pdci,prc,lista cesetti,Fermo insieme);nel pdl c'è molta confusione dopo le recenti sconfitte elettorali e il commissariamento non aiuta di certo,non dovrebbero esserci sorprese quindi,pick-up e CSX SOLID.

BENEVENTO:il sindaco uscente Fausto Pepe è stato sfidato dal suo assessore alle attività produttive,Pietro Iadanza;i rumors suggeriscono che si tratti di una mossa di Mastella e Viespoli che potrebbero appoggiare il csx in cambio della testa dell'attuale primo cittadino. La sinistra radicale(prc e sel)ha minacciato naturalmente la corsa solitaria,dichiarandosi disponibile ad accogliere nell'alleanza solo udc e api,che intanto lavorano per un'aggregazione centrista. Il pdl,dopo la scissione di 10 consiglieri su 14 passati con futuro e libertà,è in mano alla bella Nunzia DeGirolamo ed aspetta l'evoluzione del quadro politico nazionale.Qui il pronostico è davvero incerto,dipenderà dalle alleanze del blocco centrista,per adesso quindi direi TOSS-UP assoluto

CROTONE: i nomi più accreditati del pdl per sfidare il popolarissimo sindaco del pd Peppino Vallone sono quelli dell'ex-sindaco Pasquale Senatore e dell'ex-senatrice pd Dorina Bianchi,recentemente passata all'udc.Il csx rimane comunque favorito e l'approval rating del sindaco uscente dovrebbe evitare brutte sorprese,CSX SOLID

CATANZARO:il candidato del cdx sarà il deputato(e popolarissimo)Michele Traversa,sostenuto da un lenzuolo di 12-15 liste a supporto,anche l'udc dovrebbe appoggiare il suo nome.Il csx cerca ancora un nome dopo la rinuncia di Rosario Olivo,che non si ricandiderà,ma l'esito del confronto,considerando le recenti vittorie del cdx e la situazione convulsa nel pd calabrese,commissariato dai vertici nazionali,appare scontata,pick-up e CDX SOLID

Julio
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sabato 27 novembre 2010

Trend elettorali - rapporti tra partiti - I parte



















Fino ad ora vi ho mostrato l'evoluzione del consenso dei singoli partiti.Ora, nel giro di qualche post, mostrerò un aspetto a mio avviso importante: cioè i rapporti di forza dei vari partiti tra di loro.Cominciamo con i due partiti più grandi, che avrebbero voluto importare il bipartitismo in Italia.
Come si nota dal grafico qui accanto, se Atene piange, Sparta non ride.
Infatti i due partiti, in calo ormai da molto tempo, hanno la tendenza ad avvicinarsi l'un l'altro. A maggio il Pd valeva circa il 77% del Pdl, ora quasi il 90%. Nel giro di qualche tempo ci potrebbe essere il sorpasso.
Le difficoltà del Pdl si notano anche nel secondo grafico. L'alleato principale di Berlusconi cresce sempre di più, sia in termini assoluti che, soprattutto, in termini di rapporti con il Pdl.
Ad aprile per ogni elettore leghista ne esistevano 3 del partito di Berlusconi. Ora il rapporto è di 2,35:1, in netto calo. Il trend di crescita leghista non è elevatissimo ma il rapporto 2 a 1 non è così fantascientifico.
Nei prossimi giorni seguiranno altri studi simili.
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Trend elettorali - coalizioni - 26 novembre

Qui di seguito riportiamo due grafici con diversi tipi di coalizione.
Nel I c'è uno scenario stile 2006, cioè centrodestra e centrosinistra al gran completo (con l'esclusione solo delle forze più estremiste come FN-FT o PCL).L' Api di Rutelli viene considerata nel centrosinistra mentre l' Mpa e tutti gli altri centristi nel centrodestra
Nel II grafico invece le classiche coalizioni riportate nei vari rilevamenti BiDiMedia:
- cdx composto da Pdl, Lega e la Destra
- centro composto da Fli, Udc, Mpa e Api
- csx composto da Pd, Idv, Sel, Radicali, Verdi, Psi

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venerdì 26 novembre 2010

Trend elettorali - Partiti - 26 novembre
























































































Rispetto ad allora si nota un netto peggioramento del pdl, uno più leggero del pd. Lega, Udc, Idv piuttosto stabili, Fli in leggera crescita, Sel in crescita netta ormai sempre più vicina al gruppone dei partiti medi.
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giovedì 25 novembre 2010

20 anni di centrosinistra in 5 minuti

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Elezioni politiche - BiDiMedia - 25 novembre.

Precedenti rilevazioni

PDL 27,4% (-0,2%)
LEGA NORD 11,7% (-0,3%)
LA DESTRA 1,3% (INV)
Totale cdx 40,4% (-0,5%)

FLI 6,6% (+0,1%)
UDC 5,9% (+0,1%)
API 1,1% (IN
V)
MPA 0,9% (INV)
Totale centro 14,5% (+0,2%)

PD 24,7% (-0,1%)
IDV 6,4% (+0,2%)
SEL 6% (+0,2%)
RAD 0,8% (-0,2%)
PSI 0,7% (+0,1%)
VERDI 0,6% (+0,1%)
Totale Csx 39,2% (+0,3%)
FED.SIN. 2% (INV)
M5S 2,8% (INV)

Altri 1,1% (INV)

Continuano i trend visti nelle settimane scorse, con il cdx che decresce e tutti gli altri schieramenti che crescono leggermente. Questa volta però è la lega che ha un calo piuttosto consistente mentre il pdl tocca il suo valore minimo al 27,4%. Il centro cresce ancora, portandosi al 14,5%. Nel centrosinistra tonici Idv (dopo la disc
esa dello scorso rilevamento) e Sel, al suo nuovo massimo. In salita anche i partitini minori come Verdi e Psi, mentre risultano in difficoltà i radicali, sotto il punto percentuale. Coalizioni sempre più vicine, ormai il distacco è di "soli" 1,2 punti. Se invece si considera la Fds organica al centrosinistra, questo passa in vantaggio di 0,8 punti. E' la prima volta da almeno 4 anni.


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IL GOVERNO PENDENTE

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mercoledì 24 novembre 2010

Nuova lista per Maroni


Maroni legga, davanti a dieci milioni di telespettatori, questo elenco di insulti di vario tipo dei leghisti nei confronti del genere umano, se ne ha il coraggio. Ecco L'elenco:
  • Gli immigrati bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • Meglio noi del centrodestra che andiamo con le donne, che quelli del centrosinistra che vanno con i culattoni. (Umberto Bossi, ministro delle Riforme per il Federalismo)
  • Quegli islamici di merda e le loro palandrane del cazzo! Li prenderemo per le barbe e li rispediremo a casa a calci nel culo! (Mario Borghezio, europarlamentare)
  • Agli immigrati bisognerebbe prendere le impronte dei piedi per risalire ai tracciati particolari delle tribù. (Erminio Boso, europarlamentare)
  • La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni. (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa)
  • Gli omosessuali devono smetterla di vedere discriminazioni dappertutto. Dicano quello che vogliono, la loro non è una condizione di normalità. (Flavio Tosi, sindaco di Verona)
  • Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga. (Renzo Bossi, consigliere regionale della Lombardia)
  • Gli omosessuali? La tolleranza ci può anche essere ma se vengono messi dove sono sempre stati… anche nelle foibe. (Giancarlo Valmori, assessore all’ambiente di Albizzate)
  • A Gorgo hanno violentato una donna con uno scalpello davanti e didietro. E io dico a Pecoraro Scanio che voglio che succeda la stessa cosa a sua sorella e a sua madre. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • Carrozze metro solo per milanesi. (Matteo Salvini, eurodeputato)
  • Sono stato, sono e rimarrò un razzista secondo le ultime direttive UE poichè credo, e aspetto smentita da quei pochi che mi leggono, che certe notizie riportate solo da Il Giornale definiscano chiaramente che tra razza e razza c’è e ci deve essere differenza. (Giacomo Rolletti, assessore all’ambiente di Varazze)
  • Gli sciacalli vanno fucilati. Bisogna dare alle forze dell’ordine l’autorità di provvedere all’esecuzione sul posto. Ci vuole la legge marziale. (Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso)
  • Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante affinché faccia pulizia etnica dei culattoni. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • I disabili nella scuola? Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati. (Pietro Fontanini, presidente della provincia di Udine)
  • Siamo in un Paese libero, o no? E poi la cosa che mi fece più arrabbiare non furono le botte, ma gli insulti. Ebreo. A me. Capito? (Mario Borghezio, eurodeputato)
  • E’ un reato offrire anche solo un the caldo ad un immigrato clandestino. (Luca Zaia, presidente della regione Veneto)
  • Viva la famiglia e abbasso i culattoni! (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa)
  • Rispediamo gli immigrati a casa in vagoni piombati. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • Finché ci saremo noi, i musulmani non potranno pregare in comunità. (Marco Colombo, sindaco di Sesto Calende)
  • Vergognati, extracomunitario! (Loris Marini, vicepresidente della sesta circoscrizione di Verona)
  • Se ancora non si è capito essere culattoni è un peccato capitale. (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa)
  • Parcheggi gratis per le famiglie, esclusi stranieri e coppie di fatto. (Roberto Anelli, sindaco di Alzano)
  • Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari: io ne ho distrutti due a Treviso. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • E’ proprio per questo che invito ad assumere trevigiani: i meridionali vengono qua come sanguisughe. (Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso)
  • Se non ci sarà il federalismo, ci potrà essere la secessione. (Roberto Castelli, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti)
  • Noi ci lasciamo togliere i canti natalizi da una banda di cornuti islamici di merda. (Mario Borghezio, eurodeputato)
  • Le nozze miste, in linea di massima, durano poco e producono più danni che fortune. (Marco Rondini, deputato)
  • L’immigrato non è mio fratello, ha un colore della pelle diverso. Cosa facciamo degli immigrati che sono rimasti in strada dopo gli sgomberi? Purtroppo il forno crematorio di Santa Bona non è ancora pronto. (Piergiorgio Stiffoni, senatore)
  • Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano. (Luca Zaia, presidente della regione Veneto)
  • Se dovessimo celebrare in Friuli Venezia Giulia i 150 anni dovremmo issare sul pennone la bandiera austro-ungarica. (Edouard Ballaman, presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia)
  • Fermiamo per un anno le vendite di case e di attività commerciali a tutti gli extracomunitari. (Matteo Salvini, eurodeputato)
  • E’ inammissibile che anche in alcune zone di Milano ci siano veri e propri assembramenti di cittadini stranieri che sostano nei giardini pubblici. (Davide Boni, capodelegazione nella giunta regionale della Lombardia)
  • I gommoni degli immigrati devono essere affondati a colpi di bazooka. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
(oggi mi son permesso di pubblicare questo elenco preso da fb, anche se non è in linea con il resto del blog. Vogliate scusarmi ma, secondo me, merita)
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martedì 23 novembre 2010

Novembre: sondaggi a confronto - Pdl vs Pd

I sondaggi considerati sono tutti recenti, gli ultimi per ogni casa sondaggistica.
Nell'ordine sono: Demopolis, Piepoli, Ispo, Euromedia, Ipr, Ipsos, Swg, Digis, Scenari Politici, Cfi, Emg, Crespi, Gpg, Lorien, Coesis, Demos, Arnaldo Ferrari Nasi.
Tra i due partiti il distacco è di 3,1 punti. Entrambi perdono elettori, più il Pdl che il Pd. La media del Pdl è pari al 28,7%, quella del Pd al 24,6%.
Per Swg c'è il pareggio (entrambi al 24,5%), per scenari politici ben 5,9%.
Se i due partiti continueranno con i trend attuali è probabile un loro continuo riavvicinamento e potrebbero incontrarsi ad un valore molto basso. La loro somma, molto probabilmente, sarà inferiore al 50% appendendo al chiodo ogni velleità di bipartitismo


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lunedì 22 novembre 2010

Google Trends/Insights - approfondimento

Modellare i dati di Google Trends in caso di notizia negativa puo' richiedere analisi statistico -econometriche molto complesse : per esempio, oltre all'utilizzo di metodi di regressione robusta, puo' essere considerato anche l'utilizzo di variabili "dummy", atte a catturare un effetto temporaneo. Tuttavia, va detto che e' necessario scegliere l'intervallo temporale dove applicarle: questo non e' affatto immediato, in quanto i fatti di cronaca con effetti negativi in Italia possono durare settimane se non mesi (si pensi al caso "Noemi" o alla "casa di Montecarlo"). Scegliere un intervallo troppo lungo o troppo corpo, puo' inficiare notevolmente l'analisi statistica.

Un alternativa e' rappresentata dai cosiddetti modelli a "cambiamento di regime" (i.e "Markov Switching models"), che risolvono il problema di dover decidere quando siamo in un regime (notizie positive) e quando in un altro (notizie negative), in quanto il cambiamento di regime e' stimato direttamente dai dati. Il maggiore rischio con questo tipo di modello e' rappresentato dal cosiddetto "over-fitting": la stima empirica, cercando di minimizzare la differenza fra valori osservati e valori stimati, finisce per accomodare ogni tipo di shock, con il risultato che il modello sembra funzionare benissimo dentro al campione di dati utilizzato per la stima, ma se viene utilizzato per fare previsioni fuori dal campione, fornisce dei risultati alquanto scadenti.

Per questo motivo, e' spesso meglio seguire il famoso detto di Keynes, cioe', "preferisco avere all' incirca ragione che precisamente torto" (It is better to be roughly right than precisely wrong. In realta' l'aforisma originale fu di Carveth Read, 1898). Un modo semplice per risolvere in buona parte questo problema, e' quello di considerare il volume di ricerca per i singoli partiti senza includere i leader . Questo permette di ridurre notevolmente la volatilita' dei dati e isolare meglio il trend di fondo:



E' evidente la fine del trend decrescente del pd (e in parte anche del pdl), e la crescita di Fli e Sel.

Gigi_B

Qui gli altri due articoli di Gigi_B sullo stesso tema:

http://sondaggiproiezioni.blogspot.com/2010/11/google-trends-introduzione.html

http://sondaggiproiezioni.blogspot.com/2010/11/google-trendsinsights-partiti.html

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domenica 21 novembre 2010

Verso le amministrative - comuni principali

Qui, l'analisi sui comuni capoluogo

Politiche 2008
Savona cdx 41 csx 52.2 udc 3.5
Rimini cdx 44.6 csx 48.8 udc 3.7
Ravenna cdx 36.2 csx 56.7 udc 4
Arezzo cdx 44.7 csx 47.9 udc 4.1
Siena cdx 35.2 csx 56.9 udc 4.7
Grosseto cdx 44.8 csx 47.8 udc 4.6
Salerno cdx 48.6 csx 43.9 udc 4.8
Caserta cdx 49.2 csx 45.1 udc 7.8
Cosenza cdx 42.2 csx 46.5 udc 8.6
Reggio Calabria cdx 54.6 csx 37.3 udc 5.2

Europee 2009
Savona cdx 38.8 csx 54.1 udc 4.7
Rimini cdx 43.7 csx 49.1 udc 4.6
Ravenna cdx 35.2 csx 57.6 udc 4.7
Arezzo cdx 43.3 csx 49.5 udc 4.6
Siena cdx 35.1 csx 57.9 udc 4.8
Grosseto cdx 42.3 csx 50.6 udc 4.4
Salerno cdx 41.6 csx 51.7 udc 4.8
Caserta cdx 45 csx 45.8 udc 8.3
Cosenza --------------------------
Reggio Calabria ------------------------

Regionali 2010
Savona cdx 40.5 csx 55.8 udc 3.8
Rimini cdx 42.7 csx 44.1 udc 3.6 m5s 9.6
Ravenna cdx 33.7 csx 54.6 udc 4.6 m5s 7
Arezzo cdx 42.9 csx 52 udc 4.4
Siena cdx 35.8 csx 59.8 udc 4.3
Grosseto cdx 43.8 csx 51.9 udc 3.5
Salerno cdx 21.3 csx 73.3 udc 4.2 m5s 1
Caserta cdx 44.2 csx 46.7 udc 7.2 m5s 1.8
Cosenza non pervenuti
Reggio Calabria non pervenuti

SAVONA: l'uscente Berruti guiderà una "grosse koalition" dall'udc fino a rifondazione,secondo lo schema già provato alla regione,in cerca di una scontata conferma. il pdl paga la scissione con fli e, dopo il polemico ritiro di Delfino, non ha neanche un candidato. Si prevede vittoria dai contorni biblici. CSX SOLID

RIMINI: una delle sfide più attese, le primarie sono fissate per il 12 dicembre.Quattro i candidati in pista, tre del Pd,che schierano il golden-boy (e favorito) della sinistra riminese Andrea Gnassi, 41 anni,ex-segretario provinciale dei ds e assessore al turismo
(si deve a lui la celebre notte rosa dedicata alle donne), Nando Fabbr, ex-sindaco di Bellaria, consigliere regionale e due volte presidente della provincia e Tiziano Arlotti, ex-segretario della cisl e due volte assessore ai lavori pubblici della giunta ravaioli. Il quarto nome, candidatosi quasi off-limits, è quello di Maria Luisa Gattei dei Verdi, anima ecologista della città, conosciuta per la sua
campagna "Basta merda in mare". Il csx si presenterà molto diviso, Sel e Rifondazione correranno quasi sicuramente da soli al I turno con il consigliere dissidente del pd Fabio Pazzaglia e il neo-assessore all'urbanistica Roberto Urbinati. Ancora da verificare invece le posizioni di socialisti, Idv e Udc, che in provincia appoggia la giunta di Stefano Vitali. Nel cdx c'è molta confusione, il Pdl dopo aver bruciato molti nomi sembra puntare decisamente su un civico di area cattolica,i nomi sono quelli dell'avvocato Guaitoli, direttore dell'Istituto Maccolini e vicino alla curia, e il vice-presidente di Confindustria Rimini Formica, mentre la Lega scalpita, reclamando addirittura la candidatura. Un pronostico appare piuttosto arduo. Nelle ultime consultazioni il cdx in città si è molto avvicinato, tanto che un ballottaggio appare piuttosto scontato,soprattutto considerando l'elevato numero di candidature che si prospetta. La vittoria del csx dipenderà dalla sua capacità di compattare la coalizione e di mobilitare l'elettorato deluso, diretto verso grillo e l'astensione. Per adesso metto un bel TOSS-UP

RAVENNA: qui si voterà sia per la provincia che per il comune capoluogo. In città il sindaco Matteucci ha dovuto affrontare diversi problemi legati soprattutto alla sicurezza e al consorzio dei servizi sociali, liquidato con un passivo di quasi 10 milioni di euro,ma la sua popolarità rimane molto alta e nella rossissima ravenna dovrebbe ottenere una vittoria bulgara.Il pdl,senza candidato,ha subito in città e in provincia la scissione di numerosi consiglieri,dirigenti e segretari di circolo,passati con fli,e rischia seriamente di essere mangiato dalla lega,che qui probabilmente andrà da sola per contarsi.CSX SOLID
AREZZO: il sindaco Fanfani cerca un secondo mandato nonostante le fibrillazioni in giunta dovute alle dimissioni del vice-sindaco (con numerose deleghe) Marconi,coinvolto nello scandalo Aato 3, il cdx dovrebbe contrapporgli la cattolica Grazia Sestini,voluta fortemente dal ministro Sacconi. Qui un ruolo importante potrebbe essere giocato da Udc e Fli che non hanno ancora deciso cosa faranno,per adesso, considerando i valori delle scorse tornate, direi CSX LEANING, ma se il cdx si compatta sono propenso al toss-up.

SIENA: non c'è ancora una data per le primarie, il Pd sceglierà il candidato sindaco attraverso una consultazione dei circoli tra il 18 e il 25 di questo mese, il nome che circola con più insistenza è quello del potentissimo parlamentare dalemiano Franco Ceccuzzi, vicino al mps, grande elettore del pd locale; dall'altra parte il Pdl è scomparso dal consiglio comunale,dopo il passaggio dei suoi unici tre consiglieri a Fli, che qui conta sull'appoggio dell'ex-vice presidente del consiglio regionale angelo Pollina; la lega intanto ha fatto sapere che correrà da sola in dissenso con i vertici del Pdl locale. Il centro dovrebbe proporre l'ex sindaco pci degli anni Novanta Piccini, ora coordinatore regionale dell'Api. Qui le elezioni sono quasi una farsa, CSX SOLID e buonanotte.

GROSSETO: il Pd ripresenta il pessimo Bonifazi, il centro ha già annunciato la corsa solitaria, il Pdl invece si è diviso in ben cinque candidati, un sondaggio a breve dovrebbe scegliere il predestinato. Qui non mi sbilancio molto, i valori delle scorse consultazioni escludono particolari sorprese, per adesso comunque CSX LEANING.

SALERNO: Vincenzo De Luca guida il capoluogo quasi ininterrottamente dal 1993. Adesso cerca il suo quarto mandato e non dovrebbe faticare molto, nonostante la defezione dell'Idv, contro l'avvocatessa Fernazzano, voluta da Cosentino ma apertamente rifiutata dal ministro Carfagna, che progetta insieme a Fli e Udc un'altra candidatura. Qui comunque il risultato non è in discussione, alle regionali il sindaco uscente raccoglieva il 73%, CSX SOLID.

CASERTA: le primarie si svolgeranno il 5 dicembre, il favorito è l'avvocato Carlo Marino, che guiderà una vasta coalizione che dovrebbe comprendere anche l'Api, che qui può contare sull'appoggio del popolare sindaco uscente Nicodemo Petteruti mentre il cdx dovrebbe presentare il cosentiniano Pino Delgaudio. Il pronostico è piuttosto complesso, il rapporto tra i due poli è equilibrato, ma siamo nel feudo di Nicola Cosentino e il vento in Campania è decisamente cambiato, direi quindi per prudenza CDX LEANING.

COSENZA dal sud ci giungono poche notizie in effetti,qui il csx ripresenta il sindaco uscente Perugini,non brillantissimo a dir la verità,per il cdx corre l'assessore regionale Mancini,l'udc dovrebbe appoggiare il pdl,quindi si profila una partita dall'esito piuttosto incerto,anche qui il vento è profondamente cambiato e il pd sta in brache di tela.TOSS-UP assoluto.

REGGIO CALABRIA: dopo l'addio anticipato di Scopelliti, passato in regione, il cdx è attraversato da profonde spaccature. Sono emersi inoltre diversi buchi nelle casse comunali a seguito dei numerosi investimenti realizzati dal sindaco ex-An. Il csx non sembra tuttavia in grado di capitalizzare i problemi interni al cdx. Dopo aver ricevuto il rifiuto del senatore Desena, il Pd sembra tentato di convergere sul nome di Massimo Canale, già sceso in pista da tempo. Qui il risultato comunque non è in discussione,sono lontani i tempi di Falcomatà, la tradizione impone un doveroso CDX SOLID.

JULIO
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Google Trends/Insights - partiti

Guardiamo ora alla situazione attuale delle tendenze politiche in atto in Italia aggiornate al 15 Novembre 2010.

Consideriamo prima i partiti messi insieme, al fine di avere un’idea della loro dimensione se confrontati fra di loro (Google Trends ammette un massimo di 5 confronti):


Mentre considerando i trend singolarmente per vedere meglio l’andamento del singolo partito , otteniamo il seguente risultato (Attenzione: i dati sull’asse delle ordinate sono valori STANDARDIZZATI di Google Trends, e non comparabili fra loro differentemente dai grafici sopra, in quanto sono dati per la singola serie):



Riassumendo brevemente l’andamento delle tendenze attuali, aggiornato al 15 novembre:

PDL: in leggera discesa, ma ormai in via di stabilizzazione
PD: discesa fermata, in leggera ripresa da due settimane a questa parte
LEGA: crescita fermatasi, in via di stabilizzazione
FLI: stabile, in crescita
IDV: stabile nelle ultime due settimane
UDC: stabile nelle ultime due settimane
SEL: stabile in leggera crescita (molto volatile)
M5S: stabile (la caduta sembra stabilizzarsi)
MPA: stabile, in crescita nell'ultima settimana
FDS: stabile
API: in crescita da due settimane a questa parte
Verdi + socialisti+SVP: stabile
La destra: stabile (la precedente crescita avvenuta agli inizi di novembre si e' interrotta)
FT+FN: stabile

Infine, un commento per gli addetti ai lavori: e’ chiaro che e’ possibile trasformare questi valori in pseudo-sondaggi, ma richiede un lavoro tutt’altro che banale. In primo luogo e forse l’aspetto cruciale da considerare, e’ sicuramente come trattare gli eventi che non hanno un effetto positivo sulla compagine politica ma aumentano il volume di ricerca, e/o gli eventi che aumentano i volumi di ricerca di un politico/partito solo temporaneamente e non strettamente di natura politica (ad esempio, problemi di salute, familiari, ecc). Uno potrebbe fare un lavoro da certosino ed eliminare uno ad uno, tutti questi eventi “una-tantum”: una soluzione del genere puo’ andare bene se si considerano intervalli temporali limitati. Un’altra soluzione (ma che potrebbe essere anche complementare) potrebbe essere quella di utilizzare tecniche di regressione “robuste” , ad esempio la regressione per quantili e tutte le regressioni di tipo non parametrico che escludono gli outliers. Personalmente, ho fatto alcune prove al riguardo e devo dire che sono promettenti, ma attualmente sono pieno di lavoro e il tempo libero latita per cui per il momento lascia la questione ai posteri.

Inoltre, i termini di ricerca vanno selezioni con cura per evitare di includere cose che non c’entrano niente: consideriamo ad esempio il termine “API”, che uno potrebbe voler considerare per valutare l’andamento del partito “Alleanza per L’Italia”. Tuttavia, questao e’ sbagliato in quanto include cose diverse e attualmente molto piu ricercate, come l’Anonima Petroli Italiana o l’ Application Programming Interface e molte altre ancora (si veda su Wikipedia tutti i significati della parola API).

Martedì un ulteriore post per approfondire alcuni aspetti di Google Trends

Gigi_B



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sabato 20 novembre 2010

Google Trends - introduzione

Google Trends e’ uno strumento reso disponibile da Google per visualizzare il volume di ricerca di un particolare termine (o gruppi di termini) , in varie regioni del mondo, fino a livello di singola citta’. Inutile dire l’aiuto prezioso che uno tale strumento puo’ fornire in diversi ambiti, dal marketing all’economia, alle strategie di sviluppo di una singola impresa nel suo mercato.

Per saperne di piu’ invitiamo i lettori a leggere la seguente letteratura:

  • Predicting the Present with Google Trends”:

http://googleresearch.blogspot.com/2009/04/predicting-present-with-google-trends.html

La pagina di Wikipedia

http://en.wikipedia.org/wiki/Google_Trends

  • Predicting Initial Claims for Unemployment Benefits”:

http://static.googleusercontent.com/external_content/untrusted_dlcp/research.google.com/en//archive/papers/initialclaimsUS.pdf

  • On the predictability of Search Trends”

http://googleresearch.blogspot.com/2009/08/on-predictability-of-search-trends.html

Nell’ambito politico, Google Trends ha ottime prospettive di sviluppo nell’ambito dei sondaggi d’opinione . Per dare un idea delle possibilita’ di questo strumento, guardiamo l’andamento su Google Trends dei termini “Renata Polverini” e “Emma Bonino”, nella citta’ di Roma, nei due mesi precedenti alle elezioni Regionali 2010 che si tennero il 28 e 29 Marzo.

Oppure l’andamento dei partiti politici inglesi nelle elezioni generali tenutesi il 6 Maggio 2010:


E’ evidente che Google Trends puo’ fornire un aiuto prezioso per seguire l’andamento delle opinioni dell’elettorato praticamente in real time, tenuto conto che i dati dei volumi di ricerca vengono resi noti con un ritardo di alcuni giorni (solitamente 2 o 3 giorni) .

Detto questo, vanno pero’ considerate alcune importanti avvertenze:

  • Alcuni eventi che aumentano il volume di ricerca, non necessariamente implicano in ambito politico un aumento dei consensi, ma bensi’ il contrario: si veda il precedente esempio delle elezioni regionali nel Lazio dove lo scandalo delle schede portate in ritardo alla fine di febbraio ha aumentato il volume di ricerca della candidata di CDX, ma non ha certo significato un immagine positiva. Solo la massiccia campagna pubblicitaria di fine marzo e la manifestazione del 20 marzo hanno permesso alla candidata di CDX di vincere, come evidente dalla lettura dei dati di Google Trends negli ultimi 5 giorni prima del voto.

  • I termini di ricerca vanno scelti con cura, per evitare di ettere insieme cose diverse. Guardando al precedente esempio con le elezioni inglesi, non e’ stato considerato il termine generico “labour”, in quanto troppo generale e inclusivo di diversi significati, e che potrebbe distorcere in modo irreparabile ogni genere di analisi.
Domani si analizzeranno i google trends dei partiti italiani.

Gigi_B

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venerdì 19 novembre 2010

Elezioni politiche - BiDiMedia - 18 novembre. Come sarebbe la situazione delle intenzioni di voto senza FLI?

PDL 31% (+3,4%)
LEGA NORD 12,2% (+0,2%)
LA DESTRA 1,6% (+0,3%)
Totale cdx 44,8% (+3,8%)

UDC 6,4% (+0,6%)
API 1,2% (+0,2%)
MPA 1% (+0,1%)
Totale centro 8,6% (-5,7%)

PD 25,7% (+0,9%)
IDV 6,6% (+0,4%)
SEL 5,9% (+0,1%)
RAD 1,1% (+0,1%)
PSI 0,6% (INV)
VERDI 0,5% (INV)
Totale Csx 40,4% (+1,5%)

FED.SIN. 2,1% (+0,1%)
M5S 2,9% (+0,1%)

Altri 1,2% (+0,1%)

Tra parentesi, si riportano le differenze con lo scenario base, qui riportato. Come si nota la maggior parte dei voti proviene dal PDL, ma una % non trascurabile viene dall'UDC e dal duo PD-IDV. Gli altri partiti crescono leggermente per via dell'aumento dell'astensione.
Qui invece riportiamo le differenze con l'ultimo rilevamento BiDiMedia prima della nascita del partito di Fini.

PDL 31% (-0,3%)
LEGA NORD 12,2% (+0,1%)
LA DESTRA 1,6% (+0,3%)
Totale cdx 44,8% (+0,1%)

UDC 6,4% (-0,2%)
API 1,2% (-0,1%)
MPA 1% (+0,1%)
Totale centro 8,6% (-0,2%)

PD 25,7% (-0,8%)
IDV 6,6% (INV)
SEL 5,9% (+1,7%)
RAD 1,1% (INV)
PSI 0,6% (-0,2%)
VERDI 0,5% (-0,3%)
Totale Csx 40,4% (+0,4%)

FED.SIN. 2,1% (-0,1%)
M5S 2,9% (+0,1%)

Altri 1,2% (-0,3%)

Come si può notare l'unica vera differenza è l'esplosione del partito di Vendola, ed il conseguente calo degli altri partiti di sinistra, pd in primis. Ma le intenzioni di voto per le coalizioni sono praticamente rimaste le stesse. Ulteriore conferma che in Italia si vota (quasi sempre) quasi sempre uguale. L'unica cosa a cambiare sono le coalizioni.
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giovedì 18 novembre 2010

Elezioni politiche - BiDiMedia - 18 novembre

Precedenti rilevazioni

PDL 27,6% (-0,4%)
LEGA NORD 12% (+0,1%)
LA DESTRA 1,3% (-0,1%)
Totale cdx 40,9% (-0,4%)

FLI 6,5% (+0,3%)
UDC 5,8% (INV)
API 1,1% (+0,1%)
MPA 0,9% (-0,1%)
Totale centro 14,3% (+0,3%)

PD 24,8% (-0,3%)
IDV 6,2% (-0,1%)
SEL 5,8% (+0,4%)
RAD 1% (INV)
PSI 0,6% (+0,1%)
VERDI 0,5% (INV)
Totale Csx 38,9% (+0,1%)

FED.SIN. 2% (INV)
M5S 2,8% (-0,2%)

Altri 1,1% (+0,2%)

Anche questa settimana continuano a svilupparsi i trend visti nello scorso rilevamento. Il centrodestra (in particolar modo il pdl) è in calo abbastanza netto. Il pdl tocca il suo minimo ben al di sotto del 28%, lontano ormai anni luce dai risultati del 2008. Ancora più lontano dai fasti di due anni fa il pd che arranca ancora intorno al 25%. Il centrosinistra non approfitta del calo dei partiti di governo. Infatti guadagna solo un decimo, e la sola (imponente) crescita di Sel non riesce a far superare il 39% all'intero centrosinistra. Il centro continua a crescere, in particolar modo Fli che raggiunge un buon 6,5%. Da segnalare che il distacco tra centrodestra e centrosinistra (allargato a fds) è nullo. Nei prossimi giorni sarà probabile il sorpasso.
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mercoledì 17 novembre 2010

Donne e politica USA - III parte


Nel corso della campagna del 2008 c'è stato il primo serio tentativo di una donna di arrivare alla Casa Bianca. L'ex First Lady Hillary Clinton partì con i favori del pronostico e a lungo molti diedero per scontata la sua vittoria alle primarie prima, ed il suo approdo alla Casa Bianca poi. Le previsioni della vigilia vennero però stravolte da Barack Obama. Dopo un lungo testa a testa con toni spesso asprissimi tra le due campagne, Hillary Clinton fu costretta a cedere. Pur ottenendo il miglior risultato di sempre per una donna, con 20 stati vinti ed il 47% del voto popolare ottenuto, Hillary Clinton dovette accontentarsi del secondo posto. Anche stavolta sia su Barack Obama che su John McCain ci furono fortissime pressioni per la scelta di una donna. Obama escluse però fin da subito Hillary Clinton dalla lista delle potenziali vice-presidenti, proprio a causa degli strascichi fortemente polemici lasciati dal lungo duello tra i due, che avrebbero potuto rivelarsi un boomerang. Per riconquistare l'elettorato femminile che aveva sostenuto Hillary Clinton, due erano i nomi che finirono nel listino di Obama: Kathleen Sebelius, di cui abbiamo già parlato, e la governatrice dell'Arizona Janet Napolitano. Obama però alla fine optò per il senatore del Delaware Joe Biden. John McCain invece fece un colpo a sorpresa. Abbandonata la pista di Condy Rice, troppo coinvolta nell'amministrazione Bush, McCain decise di scegliere la governatrice dell'Alaska Sarah Palin. La mossa si rivelò però azzardata, difatti la Palin fu più fonte di imbarazzi che di voti per McCain, anche se è ingeneroso attribuire a lei la sconfitta del ticket repubblicano che si trovava a raccogliere l'eredità pesantissima dell'amministrazione repubblicana più impopolare dai tempi del Watergate. Nonostante non abbia scelto una donna come vice, Obama ha tenuto in forte considerazione le donne nella prima parte della sua amministrazione. Obama ha nominato due donne alla Corte Suprema: Sonia Sotomayor, che è anche la prima ispanica alla Corte Suprema, ed Elena Kagan e ha riservato posti chiave alle donne nell'esecutivo nominando Hillary Clinton come segretario di stato, e dando i posti di sanità e sicurezza interna rispettivamente a Kathleen Sebelius e Janet Napolitano. Complessivamente le donne del gabinetto obamiano sono un terzo del totale. Il ciclo elettorale del 2010, favorevole ai repubblicani ha dato segnali contrastanti. A lungo molti hanno definito il 2010 "l'anno della donna repubblicana" per il record di donne candidate nelle file del GOP per le poltrone di governatore; senatore e rappresentante, molte di loro però alla prova delle urne non hanno ben impressionato. Tra le maggiori delusioni ricordiamo soprattuto il duo californiano Meg Whitman-Carly Fiorina, Linda MacMahon nel Connecticut e le TEA Parties Sharron Angle (Nevada) e Christine O'Donnell (Delaware). Tra quelle che ce l'hanno fatta invece menzioniamo: Susana Martinez (New Mexico), prima donna ispanica a divenire governatrice, Nikki Haley (Carolina del Sud), prima donna di origini asiatiche a divenire governatrice, Janice Brewer (Arizona) e Kelly Ayotte (New Hampshire). In campo democratico resiste la "vecchia guardia" rappresentata da Barbara Mikulski (Maryland), Patty Murray (Washington) e Barbara Boxer (California), ma stentano le "nuove leve". Nettamente battute Robin Carnahan nel Missouri ed Elaine Marshall nella Carolina del Nord, disastrose Libby Mitchell nel Maine e Martha Coakley nel Massachusetts. Tra le nuove leve liberal si salva solo Kirsten Gillibrand che vince bene a New York. Il ciclo del 2010 segna anche la fine dell'esperienza di Nancy Pelosi come presidente della camera, posto che dovrà cedere al repubblicano John Bohner. Si avvicinano le presidenziali del 2012 e tra i repubblicani Sarah Palin ha usato le elezioni di metà mandato per "tastare il terreno". L'ex governatrice dell'Alaska però avrà una concorrenza agguerrita ed il movimento dei TEA Party, che lei sta tentando di utilizzare come trampolino, in realtà la guarda con scetticismo e diffidenza. Difatti molti hanno fatto notare che i candidati del TEA Party che han fatto meglio sono quelli che più le son stati alla larga, mentre quelli che le si sono avvinghiati spesso sono naufragati miseramente. L'ex vice di McCain dovrà vedersela con una concorrenza agguerritissima. Mitt Romney, probabilmente assorbirà il consenso dei "Fiscal conservative" e dei moderati, Newt Gingrinch e Mike Huckabee si spartiranno il consenso della "Bible Belt", mentre Ron Paul le contenderà i voti dei TEA Party e dei libertari. Per la Palin la strada verso il confronto con Obama è quindi in salita ed irta di ostacoli, ma rimane comunque una delle grandi favorite per la conquista della nomination repubblicana. Le donne nel mondo della politica americana hanno conquistato molte posizioni negli ultimi anni, ma la politica americana rimane ancora a predominanza maschile. Sebbene a queste elezioni di mid-term le donne abbiano voltato le spalle al partito democratico per la prima volta dopo oltre 20 anni, ed il partito repubblicano abbia iniziato seriamente a puntare su candidate di sesso femminile, il "gender gap" rimane e al congresso le donne rimangono la categoria più sottorappresentata, specie tra i repubblicani. La strada delle donne americane verso la "Casa Bianca" è ancora molto lunga, anche se negli ultimi cicli elettorali sono emersi alcuni volti interessanti come Amy Klobuchar, senatrice democratica del Minnesota, o la neo-govenatrice repubblicana della Carolina del Sud, Nikki Haley. Queste però difficilmente potranno essere prese in considerazione nel ticket prima del 2016, e sicuramente, qualora tentassero la via, troverebbero concorrenze agguerritissime. Insomma, probabilmente prima di vedere una donna alla Casa Bianca dovrà passare ancora diverso tempo.

Giovanni Rettore
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martedì 16 novembre 2010

Donne e politica USA - II parte


Negli anni '80 furono quattro le donne che caratterizzarono il mondo della politica statunitense: la first lady Nancy Reagan, la first lady più influente dai tempi di Eleanor Roosvelt, Sandra O'Connor, la prima donna ad essere nominata giudice alla Corte Suprema, Jeanne Kirkpatrick, una delle prime intellettuali neo-conservatrici di spicco e Geraldine Ferraro, prima donna ad essere scelta come candidata vice-presidente per uno dei due maggiori partiti. Nancy Reagan è ricordata per la sua influenza sulla politca estera di Reagan e per le sue campagne contro la droga. Sandra O' Connor è per l'appunto la prima donna ad essere nominata alla Corte Suprema. Venne nominata nel 1981 e lasciò al corte 25 anni dopo nel 2006. Se all'inizio la sua nomina venne malvista dagli ambienti liberal, più avanti Sandra O'Connor diede parecchie delusioni ai conservatori. Durante il suo mandato infatti la O'Connor spesso votò con l'ala liberal della corte, anche se la maggiora parte della sue decisioni rimasero in linea con i conservatori. La più grande delusione riservata dalla O'Connor ai conservatori fu durante il caso "Planned parenthood of Pennsylvania vs. Casey" del 1992. Quella causa infatti avrebbe potuto rovesciare la "Roe vs. Wade" la sentenza che legalizzò l'aborto nel 1973. La Corte si spaccò in due tra conservatori e liberal e toccò alla O'Connor giocare lo scomodissimo ruolo di voto decisivo. Alla fine Sandra riuscì ad arrivare ad un compromesso che preservò l'impianto di "Roe vs. Wade" ma consentì ai singoli stati di imporre alcune restrizioni, compromesso che non soddisfava ne i conservatori ne i liberal ma che alla fine venne "digerito". Jeanne Kirkpatrick fu uno dei più influenti personaggi dell'amministrazione Reagan ed ambasciatrice americana alle Nazioni Unite dal 1981 al 1985. Come molti intellettuali neo-con la Kirkpatrick proveniva dalla sinistra radicale e contribuì al cambiamento dell'approccio alla politica estera dei repubblicani, passando dal tradizionale isolazionismo conservatore all'interventismo neo-conoservatore. Il quarto nome menzionato degli anni '80 è quello di Geraldine Ferraro. La rappresentante di New York nel 1984 fu la prima donna ad essere scelta come candidata vice-presidente per uno dei due maggiori partiti. Fece da compagna di corsa del candidato democratico Walter Mondale. Il risultato del ticket Mondale-Ferraro fu però disastroso. Reagan travolse il ticket democratico vincendo in 49 stati su 50, battendo Geraldine pure in casa sua, a New York. Dopo la disfatta, disfatta di cui oggettivamente Geraldine non era responsabile, la Ferraro sparì dalla politica nazionale. Tentò per due volte di candidarsi al posto di senatrice di New York, ma in ambo i casi perse le primarie democratiche. Se Geraldine Ferraro è stata effettivamente una meteora, la sua candidatura è stata comunque storica. Il pessimo esito del ticket Mondale-Ferraro però fu tale da fare in modo che ci vollero una quindicina d'anni prima che qualcuno si azzardasse anche solo a parlare di una donna nel ticket presidenziale. Sempre negli anni '80 andò affermandosi il fenomeno del "gender gap". Fino agli anni '80 donne ed uomini votavano allo stesso modo, ma dagli anni '80 in poi le donne cominciarono a guardare sempre più in direzione del partito democratico, ritenuto più vicino all'elettorato femminile su temi come l'aborto e lo stato sociale. Negli anni '90, nonostante il ricordo del fiasco della Ferraro fosse ancora forte, le donne riuscirono a fare il "grande salto". Nel 1992 quattro donne vennero elette al senato nella stessa serata, mai così tante prima d'allora. Il numero delle donne al Campidoglio era sempre stato piuttosto scarso, mai più di due-tre. Nel 1992 divennero di colpo sette e nel giro di pochi anni superarono per la prima volta la soglia piscologica delle 10 senatrici. La presidenza di Bill Clinton fu molto attenta al ruolo delle donne. La first lady Hillary ebbe un ruolo di primo piano nella presidenza del marito che nominò anche la seconda donna alla Corte Suprema, Ruth Ginsburg, la prima donna segretario di stato, Madeleine Albright, e la prima donna ministro della giustizia, Janet Reno. Particolarmente importante il ruolo della Albright nei conflitti balcanici. Inoltre Madeleine Albright occupò il ruolo più importante mai ricoperto da una donna. Il ruolo di segretario di stato è infatti la quinta carica dello stato dopo: presidente; vice-presidente; presidente della camera e presidente pro-tempore del senato, e Madeleine era la prima donna ad arrivare così vicina al ruolo di presidente. Durante la campagna elettorale del 2000, che vide contrapposti Al Gore e George Bush junior, furono diverse le donne che vennero indicate come potenziali candidate vice-presidente, e parecchie furono le pressioni di media e gruppi femminili perché i due candidati scegliessero una donna come loro compagna di corsa. Al Gore mise nella sua lista dei potenziali vice la governatrice del New Hampshire, Jeanne Shaeen, ma poi optò per il senatore del Connecticut Joe Liebermann, scelta che Gore rimpiangerà per tutta la vita visto che perse il New Hampshire, e di conseguenza la Casa Bianca, per una manciata di voti. Furono invece tre le donne che vennero seriamente prese in considerazione da Bush junior: la governatrice del New Jersey, Christine Whitman, la scrittirice Lynn Cheney e l'ex ministro e moglie del candidato presidente nel '96 Bob Dole, Elizabeth Dole. Proprio Lizzie Dole, grazie alla sua grande esperienza (due volte ministro e presidente della Croce Rossa) era indicata da molti come la favorita per il ruolo di vice di Bush junior, che però optò per Dick Cheney. Anche nel 2004 ci furono grosse pressioni sul democratico John Kerry perché scegliesse una donna come vice. Tre le donne che seriamente vennero prese in considerazione dal senatore del Massachusetts come vice. L'ex First Lady Hillary Clinton, nel frattempo divenuta senatrice di New York, la governatrice del Kansas, Kathleen Sebelius e la senatrice della Louisiana, Mary Landrieu. Tutte e tre candidate gradite ad un elettorato moderato e, soprattuto Sebelius e Landrieu, in grado di parlare ad un elettorato conservatore e rassicurare l'elettorato da un candidato proveniente dal più liberal degli stati. Anche stavolta però non se ne fece nulla, e Kerry preferì optare per il senatore della Carolina del Nord, John Edwards. George Bush nel corso della sua amministrazione compì una scelta storica, nominando nel 2004 come segretario di stato Condoleeza Rice, seconda donna a raggiungere questa carica e prima donna di colore ad arrivare così in alto nella gerarchia statunitense, anche se il mandato della Rice al dipartimento di stato non è stato particolarmente foriero di successi e la stessa Rice, a lungo descritta come "la donna più potente del pianeta" non è stata poi così influente sulla presidenza Bush. Nel 2006 venne raggiunto un altro traguardo, a seguito della vittoria democratica alle elezioni di metà mandato, l'italo-americana Nancy Pelosi divenne la prima donna ad occupare la poltrona di presidente della camera, terza carica federale dell'ordinamento statunitense. La Pelosi nei quattro anni passati sullo scranno più alto di Capitol Hill ha fortemente politicizzato il ruolo dello "speaker", divenendo prima la "voce ufficiale" dell'opposizione a George Bush, e poi dettando buona parte dell'agenda del primo biennio di Barack Obama alla Casa Bianca, e per questo è da molti descritta come la donna più influente della storia americana.

Giovanni Rettore
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