Da lunedì pomeriggio, tutto potrebbe essere possibile.
Se il centrosinistra dovesse vincere in tutte le piazze più importanti, sarebbe comunque un duro colpo per il Governo, per la maggioranza e soprattutto per la "premiership" di Silvio Berlusconi, almeno a lungo termine.
Ma il Centrosinistra è pronto ad affrontare la sfida elettorale?
Proviamo ad analizzare quali sono le 3 principali aree di miglioramento.
Alleanze
Il nodo principale è quello della formazione della coalizione che dovrebbe affrontare il blocco PDL-Lega.
Le amministrative sembrano dimostrare che il csx si dimostra tanto più forte quanto più cerchi di "sfondare" a sinistra.
Ma potrebbe bastare?
In termini numerici forse no, ma un'ipotetica "Santa alleanza" potrebbe intercettare il bisogno di riforme e cambiamento di cui necessita l'italia?
Leader
Vendola, Di Pietro, Bersani, Casini, Veltroni, Bindi...
Tanti candidati per un solo posto, praticamente un concorso all'INPS.
Purtroppo tra questi il candidato perfetto, ovviamente, non c'è.
Paga di più il pragmatismo o il carisma?
Una leadership centrista "calata dall'alto" vanificherebbe gli sforzi fatti per battere il centrodestra?
E' sano affidare la leadership a qualcuno sempre passibile di pugnalate?
Sono quesiti cui bisognerebbe trovare una risposta, ben prima delle primarie(?)
Programma
Dipenderà molto dalle alleanze, certo, per una coalizione di centrosinistra sarebbe strano non trovare nel programma qualcosa sui diritti civili, lo sviluppo delle energie rinnovabili e una riforma dell'ordinamento dello stato.
Saranno possibili accordi su questi temi? Se sì, a quale prezzo? Se no, ha senso presentare una coalizione larga e vincente ma fondamentalmente immobile?
La sensazione è che, oggi, una coalizione di centrosinistra, nelle sue varie possibili espressioni, potrebbe anche vincere le elezioni, ma sicuramente con forti dubbi sulla capacità di governare e riformare il Paese, soprattutto dopo un lungo periodo di immobilismo totale sotto vari fronti.
Raido
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