mercoledì 28 luglio 2010

Le nuove stelle della politica internazionale - Martine Aubry


Chi segue la politica francese, probabilmente storcerà il naso nel vedere l'aggettivo "nuovo" accanto al nome della signora Martine Delors coniugata Aubry. Effettivamente la signora Aubry è tra i bigs del Parti Socialiste da almeno una quindicina d'anni ed ha occupato posti di rilievo in diversi esecutivi socialisti. Martine Aubry, nasce come Martine Delors a Parigi nel 1950. Suo padre è nientedimeno che Jacques Delors, ministro dell'economia francese dal 1981 al 1984 e presidente della commissione europea dal 1984 al 1994. Nella prima parte della sua vita Martine frequenta scuole private cattoliche, si laurea quindi all'università di Parigi II in scienze economiche. Dopo la laurea inizia a frequentare l'Ecole Nationale de l'Administration (ENA), la prestigiosa scuola da cui è uscita la quasi totalità degli esponenti politici transalpini di spicco dove si specializza nello studio delle tematiche del lavoro. Dopo aver lavorato come dipendente ministeriale, nel 1991 viene nominata per la prima volta ministro del lavoro, posizione che manterrà fino al 1993. Inevitabili per Martine, vista la grande influenza e fama di papà Jacques, le accuse di nepotismo e le cattiverie gratuite. Martine però non si fa condizionare dal fastidioso bollino di "raccomandata" che le malelingue inevitabilmente le appiccicano ed intraprende l'avventura ministeriale con piglio decisionista ed intransigente, creandosi parecchie inimicizie. Nel 1995 Martine viene nominata vice-sindaco di Lille, capoluogo del Nord-pas de Calais cominciando così il suo stretto rapporto con quella che diviene la sua città d'adozione. Nello stesso anno viene scelta da Lionel Jospin come portavoce della sua fallimentare campagna presidenziale. Nel 1997, a seguito della vittoria della sinistra alle legislative, la Aubry torna ad occupare il posto di ministro del lavoro. Da quella posizione la Aubry firma uno dei provvedimenti più controversi dell'esecutivo Jospin, la "legge sulle 35 ore", che riduce il limite massimo dell'orario lavorativo settimanale da 40 a 35 ore. Nel 2001 Martine viene eletta sindaco di Lille, ma l'anno successivo perde a sorpresa il suo seggio all'Assemblea Nazionale. Dopo quella sconfitta per molti la Aubry è politicamente finita. A causa di questa clamorosa debacle la Aubry si eclissa temporaneamente dalla politica nazionale, ma resta sindaco di Lille. Nel 2004 Lille è "capitale europea della cultura" e da questa manifestazione giungeranno molti soldi che la Aubry utilizzerà per riqualificare le aree degradate della città. Grazie a queste opere la Aubry aumenta la sua popolarità, e nel 2008 è rieletta con il 67% dei suffragi. Forte di questo successo personale, Martine annuncia a sorpresa la sua candidatura a segretario del Partito Socialista. Inizialmente i riflettori sono però puntati su Segolene Royal e sul sindaco di Parigi, Delanoe. A sorpresa Martine arriva al secondo turno contro la Royal. Nonostante un distacco iniziale di 7 punti, la Aubry rimonta e diviene la prima donna a capo del più importante partito della sinistra francese. L'inizio però non è facile. La Royal è furibonda, accusa il PS del Nord-pas de Calais di brogli e minaccia scissioni. A causa dei conflitti interni provocati dalla Royal, le europee sono un bagno di sangue per il PS che perde la metà dei suoi rappresentanti a Strasburgo e viene quasi raggiunto dai Verdi. Martine però non si perde d'animo e monta la campagna per le regionali dell'anno successivo. I risultati delle regionali danno ragione alla linea della segretaria, che non solo riesce a confermare tutte e 20 le regioni amministrate dal PS, ma conquista pure la Corsica, lasciando solo l'Alsazia ai gaullisti. Il PS torna inoltre ad essere il primo partito di Francia e ridimensiona Verdi e trotzkisti. Un successo personale e politico che pone senza ombra di dubbio il nome di Martine Aubry tra quelli più gettonati per il ruolo di sfidante di Sarkozy nel 2012. Da qui al 2012 però la strada sarà piena di ostacoli, e diversi dossier attendono la segretaria, primo fra tutti la questione delle alleanze. Allargare o no al centro o ai trotzkisti? Poi bisognerà risolvere l'annosa questione del cumulo delle cariche e decidere che fare con i suoi vecchi rivali Segolene Royal e Bertrand Delanoe, da dopo il congresso divenuti pericolose mine vaganti. Riuscirà Martine Aubry a riportare i socialisti all'Eliseo dopo quasi vent'anni di dominio gaullista e a divenire la prima donna a capo della Francia a 350 anni di distanza da Anna d'Asburgo?

Giovanni Rettore
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