lunedì 11 aprile 2011

Futuro e Libertà: quante risposte e da chi?


Il 30 Luglio 2010, per tanti elettori di centrodestra stanchi di stare in un centrodestra ormai di proprietà diBerlusconi sembrò aprirsi la luce: la sera prima infatti in una riunione (che a mio medesto avviso poco aveva di liberale) venne decretato in modo unanime ( tranne i rappresentati Finiani) che Gianfranco Fini e suoi erano incompatibili con il pdl e che i Siculi Briguglio e Granata e il Campano Bocchino dovessero essere sottoposti al giudizio dei fantomatici probiviri.


Tutto ciò avvenne dopo il consiglio nazionale del pdl che tutto ricordiamo per il "CHE FAI MI CACCI" che resterà una della pagine piu indimenticabili (in positivo o in negativo decidetelo voi) della cosidetta 2° Repubblica.
Nella notte tra il 29 e il 30 ( forse anche qualche giorno prima) la componente Finiana del pdl tentò la raccolta di  firme per la creazione del gruppo autonomo FUTURO  E LIBERTA PER L'ITALIA sia alla camera che al senato.

L'impresa riusci anche in modo piu netto del previsto. Pallottolieri del pdl in mano a Ignazio La Russa parlavano infatti di una ventina di deputati e nemmeno 10 senatori, invece i deputati furono  33 alla camera ( Fini aderi successivamente) e 10 al senato ( oltre a 4 eurodepuati tra cui Salvatore Tatarella).

Tra i parlamentari aderenti a Fli non c'erano solo gli storici rappresentati dell'area che fa capo al presidente della camera, come gli eterni amici e collaboratori  di sempre Urso, Ronchi, Menia, Viespoli e Moffa o gli amici di una vita politica ma sopratutto umana, come Consolo, La Morte, Tremaglia, Baldassarri, Bongiorno, Pontone o ancora uno dei grandi eroi di questo paese cioè il maggiore Paglia, ma anche donne e uomini che magari arrivavano da esperienze diverse politiche come l'ex Radicale Della Vedova o la Forzista Contini ( governatrice della regione di Nassiraya dopo la caduta del regime di Saddam); e qualche mese dopo della Socialista ( poi Fi) Chiara Moroni. Tutto questo avvenne quindi ampliando l'area che faceva riferimento ai valori e alla cultura della destra storica e post-Fiuggi anche  alle idee laiche e riformiste con il grande obiettivo di dare a questo Paese una nuova destra moderna, europea legalitaria ma non giustizialista fino all'esasperazione e dove valori cattolici  e laici potessero confrontarsi nel rispetto specifico.

Nella breve ma intensa conferenza stampa di fine Luglio  , Fini mostrò tutto il suo dispiacere e disappunto per la scelta del presidente del consiglio e dei suoi ma confermò comunque che Fli sarebbe stato da quel momento in poi un partito di centrodestra ancora all'interno della maggioranza ma che non avrebbe fatto piu sconti a questo governo, verificando punto per punto ogni argomento e senza più dare deleghe in bianco.

La mossa sembrò azzeccatissima e i sondaggi mostravano Futuro e Libertà crescente giorno dopo giorno, c'era addirittura fila per aderire al progetto (sia dentro che fuori il palazzo così come negli enti locali) . Addirittura come disse un parlamentare in una dichiarazione rubata e riportata da organi di stampa, si era costretti a dire dei no soprattutto in parlamento. Nemmeno i feroci attacchi attacchi a mezzo stampa a Fini per l'arcinota vicenda casa Tulliani a Montecarlo riuscivano ad intaccare l'espansione di Fli.
Inoltre dopo poco piu di 2 mesi, anche il potentissimo Catone (democristiano Doc), l'abruzzese Daniele Toto e il Piemontese Roberto Rosso entrambi ex Fi ( quest'ultimo piu che per convinzione per motivi dovuti a incompatibilità con il pdl Piemontese) aderirono in Fli.
Nel frattempo la sola Saud Sbai torno nel pdl accorgendosi che in fondo aveva aderito senza convizioni ma solo per gratitudine in Fini ( ma forse aveva visto prima degli altri che c'era qualcosa che non andava nella neonata formazione finiana).

Il primo garnde appuntamento fu in Settembre a Mirabello dove Fini in un tripudio di folla e di orgoglio diede vita e corpo a Futuro e Libertà per l'Italia, sempre tenendo ben presente la barra a destra.
Tutto bello, tutti felici tutti entusiasti, tutti orgoglisi, nessuno poteva riuscirà a fermare questa svolta e il presidente del consiglio nel suo bunker dorato masticava amaro.

Poi però successe qualcosa; probabilmete il sentirsi invincibili il sentirsi gli arbitri della scena politica portò Fli a schierarsi senza se e senza ma contro il governo a far uscire la delegazione dal governo (con Urso,Ronchi, Buonfilgio e Menia che per amore verso il popolo di Fli eer le proprie idee e battaglie lascirono  le poltrone ) e in alcuni tratti ad addirittura a mettere l'appartenze al centrodestra in dubbio.

Il culmine si ebbe alla fine di Novembre quando si decise di firmare la mozione per la sfiducia al governo Berlusconi. Da quel giorno per Fli è cominciata la discesa: sondaggi a picco, parlamentari e base confusa, primi scricchioli parlamentari, fino al giorno del giudizio del 14 Dicembre quando la mozione di sfiducia venne bocciata per 3 voti con un psicodramma politico e umano dentro Fli. Infatti 4 deputati finiani, di cui 3 avevano pure firmato al mozione di sfiducia o votano contro la sfiducia (cioè Siliquini, Catone e Polidori) o non votano per nulla come fece in modo abbastnza clamoroso Silvano Moffa.
Grazie a tutto questo, sommando le ormai doti di convincimento del presidente del consiglio ( Scilipoti e Razzi restaranno nella storia della politica Italiana) il governo la scampò per 3 voti.

Dal quel giorno la crisi si accentua sempre piu, con continue spaccature dentro Fli tra i cosidetti falchi e colombe, fino ad arrivare a al congresso fondativo di Febbraio. Questo doveva segnare la svolta in positivo mentre invece la situzione si aggrava sempre di piu.



Nel frattempo anche al senato c'è il crollo: Viespoli, Saia e Menardi vanno via, cosi come Pontone ( ma qui era solo questione di tempo) mettendo fine al gruppo senatoriale. Addirittura all'inizo sembrava che anche Baldassarri,Di Gillio e Contini potessero lasciare il gruppo ma poi invece rimangono. Urso e Ronchi per giorni vengono dati insieme a Scalia in partenza, ma alla fine rinuciando alle avances (cioè poltrone su  poltrone) e rimangono a battersi per una Nuova Fli dall'interno. I malumori e le "liti " continuano, tra parlamentari e tra fondazioni e fondazioni.

A sorpresa annuncia l'addio a Fli Giulia Cosenza che il 14 votò la sfiducia in sedia a rotella in quanto incintà (anche se in questo caso qualcuno sostiene che piu che la politica sia contata la vita privata su cui non mi soffermo, cosa comunque smentita dagli interessati)
Qualche giorno dopo in Fli arriva un nuovo deputato cioè il Campano Muro, questo ingresso avviene nel momento in cui, anche grazie a dichiarazioni di Fini e dello stesso Bocchino sotto la spinta di Urso e Ronchi, la barra di Fli torna a destra senza se e senza ma rimanendo all'interno del Nuovo polo per l'Italia con Udc,Mpa e Api. Nemmeno a farlo apposta i sondaggi segnalano un nuovo recupero di Fli.

Tutto risolto? Ovviamente no; arriviamo alla situazione attuale; sul territorio in vista delle amministrative è il caos,  il Nuovo polo si presenta unito quasi esclusivamente solo nelle grandi citta, mentre in molti casi nei comuni medi, l'udc (sopratutto al sud) si stacca dagli altri e corre con il pdl. Fli, invece, tranne in poche circostanze è costretta sia per l'ostruzinismo del pdl che per decisione al quanto discutibili dei vertici nazionali e regionali a non aprire nemmeno un tentativo di dialogo con il pdl. Anzi in alcune zone grazie anche all'influsso di alcuni intellettuali sorge l'idea di accordi con il centrosinistra. Per fortuna poi queste idee sono svanite ( tranne ad Olbia dove però la situazione è assai complicata) ma tutto ciò accende di nuovo la miccia, amplificando la diviosione tra chi vuole restare nell'alveo del centrodestra e tra chi magari non didsegna accordi a sinistra in nome dell'abbattimento dei vecchi schemi.

Fini e Bocchino pur ribandendo la collocazione a destra sembrano in bambola, sul territorio spesso le sezioni e gli organismi locali vengono "commissariati "del centro  ( o almeno cosi dicono dal territorio). Tutto ciò si riflette sopratutto a Napoli dove strane voci strane azioni lasciano pensare che al ballottaggio il Nuovo polo (compresa Fli) che sostiene l'udc Pasquino possa sostenere la sinistra; il coordinatore regionale Rivellini non vuole riconsegnare la città alla  sinistra  di Bassolino e decide dopo essere stato scaricato dai vertici nazionali, di lasciare il partito e di sostenere il candidato del Pdl.
Urso, Ronchi ed altri esprimono vicinanza a Rivellini e ribadiscono che solo il centrodestra può e potrà essere la casa di Fli; un centrodestra nuovo non piu di stampo Berlusconian-leghista, ma che sia comunque alternativo alla sinistra. Inoltre contestano anche l'ingresso in Fli di alcuni nuovi aderenti con qualche problemino giudiziaro alle spalle che stonano certamente con  un partito che ha fatto della legalità la sua bandiera.
Tutto ciò fa scattare nuovi scontri con esponenti duri e puri di Fli che inneggiano a Pennacchi detto anche il fasciocomunista e criticano i cosidetti "amici di Berlusconi " ( piccola parentesi personale, non sapevo di essere anche io amico di Berlusconi nel mio piccolo) chiedendo loro di lasciare il partito in modo più o meno diretto.

Questa la cronaca di ciò che è avvenuto.
Adesso mi chiedo da simpatizzante di Fli appartente (lo dico chiaramente) all'area che si rifà alle posizioni  di Urso, di Ronchi e degli altri; Fli ha ancora un senso? Fini sta capendo cosa sta accedendo? Fli cosa vuole fare da grande? Ma sopratutto Fli è quella che Gianfranco Fini ci aveva prospettato oppure è il partito costituito da persone che vogliano farlo uscire dalla tradizione e dalla storia della destra? E infine davvero si vuole mettere fine a questo centrodestra Berlusconiano che di casini ne ha fatti e ne sta facendo. Non bisognerebbe forse metterlo alle corde sui fatti e sui programmi, senza pregiudizi di sorta votando le norme necessarie per il paese facendo sì che Berlusconi e i suoi non possano fare propaganda e fare le vittime mentre si dovrebbe "combatterli" sulle leggi a personam che ricadono sulla giustizia come il processo breve e sulle uscite spesso diciamo cosi "Folkloristiche" della lega dando così l'alternativa a quei tanti elettori del pdl o e di centrodestra che non votano o non vorrebbero più votare Berlusconi?
Qualcuno dice che queste domande devono essere rivolte alle cosidette colombe amiche di Berlusconi. Vero, ma siamo sicuri che i cosidetti falchi senza inganno e senza macchia non ci debbono anche qualche risposta? Ai posteri la sentenza ( anche se nel mio piccolo la risposta gia c'è).

Rino Casciolo
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