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IL POPOLO DELLA LIBERTA'
Per comprendere il trend del PDL degli ultimi 14 mesi è opportuno ritornare al 14 dicembre 2010, data in cui Berlusconi riesce a riconfermare la fiducia alla Camera, sebbene con un margine risicatissimo. Circa una settimana dopo scoppia lo scandalo di "Ruby rubacuori" e le questioni personali di Berlusconi monopolizzano il dibattito politico. Da questo periodo in poi si evidenziano le difficoltà del governo, battuto periodicamente alla Camera per la semplice assenza di qualche deputato. Un'infelice campagna elettorale porta il Pdl a perdere Milano, Trieste, Cagliari e altri importanti città nel maggio 2011 e nel mese successivo l'ulteriore schiaffo dei 4 referendum, sui quali il Pdl era stato l'unico ad invitare esplicitamente al non voto. Il partito continua a perdere consensi e credibilità all'estero finché nel mese di novembre 2011 Berlusconi è costretto a lasciare l'incarico dopo un incidente parlamentare e il crescente scetticismo dell'Europa nella possibilità che il governo Berlusconi realizzi le riforme promesse. L'appoggio al governo Monti, maldigerito da una consistente quota di parlamentari, sembra penalizzarlo ulteriormente fino al mese di febbraio 2012, dove l'emorragia sembra arrestarsi.
LEGA NORD
La Lega Nord soffre una crisi di consensi analoga a quella del PDL, con una parte della base sempre più insoddisfatta di un partito che ai loro occhi vota continuamente leggi ad personam per Berlusconi e non riesce a portare a casa una legge sul federalismo o ad alleviare la grave crisi che colpisce il tessuto manifatturiero del Nord. Ad un Umberto Bossi sempre più stanco e malato e nelle mani del cosiddetto "cerchio magico", si contrappone Roberto Maroni, leghista della prima e il prediletto della base che vorrebbe rompere con il PDL. Le amministrative di maggio colpiscono duramente il partito di Bossi con la perdita della provincia di Mantova e del comune di Novara. Al congresso di Pontida la base esplicita il suo orientamento al grido di "Maroni! Maroni!" ma Bossi resta in sella. La nascita del governo tecnico segna per la Lega il ritorno all'opposizione, occasione forse insperata per poter ricreare consenso intorno ad un partito che si propone come l'unico in grado di difendere gli interessi del Nord da un governo di burocrati ritenuto incline al centralismo e alla tassazione. Questa scelta pare azzeccata, vista la ripresa di consensi che quasi tutte le case sondaggistiche fanno registrare.
LA DESTRA
La Destra di Francesco Storace, soffra indubbiamente dell'assenza di propri parlamentari e di una sottoesposizione mediatica. Le case sondaggistiche collocano il partito in una forbice tra l'1 e l'1,5%. Per la Destra saranno determinanti le alleanze: con il Pdl oppure da soli o in un cartello di estrema destra in antitesi al governo Monti, definito da Storace il governo delle banche.
METODOLOGIA
Sono stati presi in considerazione tutti i sondaggi a partire dal gennaio 2011 fino al febbraio 2012. Le case sondaggistiche scelte sono quelle con maggiore disponibilità di sondaggi. Nel caso in cui una casa sondaggistica abbia diffuso più sondaggi nello stesso mese (es. Ipsos, Emg) è stata calcolata la media aritmetica.
Sam
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