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Ecco il secondo aggiornamento dell'interessante rubrica condotta da Raffaele Zenti. In coda all'articolo troverete sue risposte alle domande poste da alcuni utenti del nostro blog
Ecco il secondo aggiornamento dell'interessante rubrica condotta da Raffaele Zenti. In coda all'articolo troverete sue risposte alle domande poste da alcuni utenti del nostro blog
Confesso che mettere mano ai dati sui sondaggi e vedere nomi di partiti e leader politici per me significa combattere con un vago senso di nausea: siamo alle battute finali prima delle elezioni politiche, con dichiarazioni e promesse degne di una trattativa da suk. Ciascuno schieramento utilizza qualsiasi arma pur di guadagnare elettori e smontare gli avversari: c’è chi si diverte in questo contesto, ma io trovo lo spettacolo poco edificante.
Tuttavia, armato di pragmatismo, aggiorno l’analisi degli scenari politici che emergono aggregando, con l’aiuto di un po’ di statistica Bayesiana, i risultati dei sondaggi pubblici presenti sul sito http://www.sondaggipoliticoelettorali.ited effettuando una vera e propria simulazione elettorale.
Siamo ormai alla “terza puntata” di quest’analisi, quindi non mi dilungo né sull’ovvia importanza di queste elezioni, né sulla metodologia, ma mi limito a rinviarvi ai post precedenti: analisi del 23 gennaio e analisi del 7 febbraio.
Questa volta, invece, vi propongo subito i risultati delle simulazioni elettorali, aggiornati con tutti i sondaggi pubblicamente disponibili fino all’entrata in vigore della “par condicio”.
Il grafico riporta la distribuzione di probabilità dei voti dei vari soggetti politici stimata con una simulazione elettorale, utilizzando come base informativa i sondaggi ufficiali. Sull’asse orizzontale sono rappresentati i possibili risultati in termini di preferenze accordate e, per un dato valore, quanto più l’altezza della “campana” è elevata, tanto più è probabile. Le tre campane corrispondono alla simulazione effettuata il 22 gennaio, a quella più recente, del 6 febbraio e infine a quella odierna, del 20 febbraio.
Nella parte superiore della tabella trovate, per ogni coalizione, l’intervallo che, in 90 casi su 100, comprende il risultato elettorale stimato, con il suo valore medio. Per esempio: la prima riga “PD+SEL+…” ci dice che nel 90% dei casi la coalizione di Centrosinistra si collocherà tra il 34,5% e il 35,1% dei voti, che in media il valore sarà 34,8% e quindi solo nel 5% dei casi si verificheranno risultati peggiori di 34,5% e migliori di 35,1%.
Come vedete, rispetto all’ultima volta, la situazione è ancora cambiata. In un mese abbiamo assistito ad un’evoluzione interessante. Lo scenario politico più probabile è rimasto lo stesso: vittoria del Centrosinistra, con bassa (ma non nulla) probabilità di avere la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Quindi necessità di una coalizione post-elettorale, verosimilmente con Monti. La probabilità stimata per questo scenario è rimasta intorno al 95%.
Che cosa è cambiato?
Come già accennato la volta scorsa, il numero di sondaggi è cresciuto, quindi le informazioni sono da considerarsi più precise. Questo si riflette in una “campana” con la gamma dei possibili risultati più stretta. Detto altrimenti, c’è meno incertezza sul risultato, sempre ammesso che i sondaggi siano affidabili.
La domanda delle domande: quale sarà il peso del Movimento 5 stelle di Beppe grillo?
Il Movimento 5 Stelle continua la sua avanzata. La grande incognita sono gli elettori indecisi (circa uno su tre): se il loro comportamento dovesse essere molto diverso da quello medio che emerge dai poll, si potranno avere delle belle sorprese. Supponendo che l’”elettore dell’ultimo secondo” propenda maggiormente per gli outsider rispetto alle coalizioni maggiori, il Movimento potrebbe essere il sorpresone elettorale.
Quanto è plausibile la Rimonta di Berlusconi?
Il Centrodestra di Berlusconi avanza un po’ rispetto alla volta precedente.Tuttavia la coalizione PdL + Lega si attesta 7-8 punti percentuali sotto la coalizione PD + SEL, almeno stando ai sondaggi prima dell’entrata in vigore della par condicio. Se non c’è stato un ribaltamento negli ultimi giorni, è difficile trovare una situazione diversa dopo la chiusura dei seggi. Probabilisticamente, la rimonta è poco verosimile.
La coalizione di Monti rischia di arrivare quarta?
Effettivamente, dall’analisi emerge che la coalizione del Presidente uscente è inquarta posizione, dopo il M5S. Ad ogni modo, sembra che il risultato resti al di sopra della soglia di sbarramento del 10%, limite che permetterebbe alla coalizione di accedere alla Camera dei Deputati.
Si conferma lo scenario di una vittoria di Bersani?
Il Centrosinistra di Bersani è sostanzialmente stabile, un filo sotto al 35%. Stando sempre ai dati dei sondaggi analizzati, è questa la coalizione saldamente in testa nelle preferenze degli Italiani.
Quintum datur?
Rivoluzione Civile di Ingroia scende al di sotto del 5%, gli altri partiti hanno numeri purtroppo per loro trascurabili (sempre stando all’aggregato dei sondaggi).
Conclusioni
Indecisi a parte, il numero di sondaggi da me analizzati è pari a svariate decine. Le conclusioni, quindi, dovrebbero essere abbastanza affidabili. Lo so, lo so: c’è chi ritiene che le società che effettuano sondaggi non siano tutte ugualmente attendibili, né indipendenti. Francamente, lo penso anche io… tuttavia, la statistica in questi casi si rivela una buona amica: aggregando una moltitudine di sondaggi effettuati da soggetti diversi, il “rumore” dovrebbe essere limato (l’intuizione è che una distorsione positiva verso una coalizione in un sondaggio viene compensata da una distorsione di segno opposto in un altro).
Quanto potrà essere stabile il Governo che ne uscirà, verosimilmente una coalizione Centrosinistra+Centro?
Impossibile dare una risposta ora. Se davvero la soluzione fosse un’ampia coalizione Centrosinistra + Centro, gli equilibri tra Monti e Vendola sarebbero tutti da vedere. Ma con l’economia italiana che, nel periodo secondo quarto 2010 – terzo quarto 2012, è stata la peggiore tra quelle dei Paesi membri del G7, sarà bene che chiunque vinca “faccia le cose giuste” dal punto di vista della politica economica.
Se c’è qualcuno con un’insana passione per la statistica, questo è il linkhttps://community.adviseonly.com/documents/311 al documento tecnico che spiega meglio la metodologia utilizzata; il documento è postato nella mia pagina personale della Community Advise Only, basta registrarsi (gratuitamente).
Comunque
una critica a raffaele per il pezzo la voglio fare: come errore sulle
campane devi usare l'errore medio dei sondaggi non la deviazione
standard della media
E’ UN APPROCCIO.
SI BASA SULL’IPOTESI DI UNA DISTRIBUZIONE GAUSSIANA. IL MIO METODO
UTILIZZA UNA DISTRIBUZIONE MULTIVARIATA DI DIRICHLET, LA FORMA DELLA
CAMPANA E’ DERIVATA DIRETTAMENTE DALLA SIMULAZIONE. (ALLEGO IL DOC
METODOLOGICO)
Non
capisco solo una cosa ... perchè al diminuirsi del distacco tra IBC e
CDX ... che dal 23-1 al 7-2 passa dal 7.5 al 6.3 ... "le probabilità che
il Centrosinistra vinca nelle regioni Chiave" aumentano da 1.5 a
3.8!!??
PERCHE’ ANCHE SE A LIVELLO
NAZIONALE IL DISTACCO E’ DIMINUITO, NELLE REGIONI CHIAVE (SICILIA,
CAMPANIA, LOMBARDIA E VENETEO, ANCHE SE POTREBBE ESSERE CONSIDERATA
ANCHE LA PUGLIA) NON SEMPRE E’ COSI’
soprattutto
questo dato non è chiaro scritto in questo modo ... cosa si intende che
ci sono il 3.8% di possibilità che IBC vinca in tutte e 3 le regioni
chiave (Lombardia, Sicilia, Veneto) !!?!?
SI
PARLA DELLA PROBABILITA’ CONGIUNTA CHE VINCA IBC IN TUTTE E TRE LE
EGIONI, OSSIA LA PROBABILITA’ CHE LA VITTORIA AVVENGA NELLE REGIONI
CHIAVE IN MODO DA GARANTIRE LA MAGGIORANZA AL SENATO.
Ma
da cosa deduce l'autore la bassa probabilità di maggioranza anche al
Senato? Dai sondaggi regionali, o è una proiezione dei dati nazionali?
AGGREGANDO I DATI SUI SONDAGGI REGIONALI E SIMULANDO LE ELEZIONI NELLE VARIE REGIONI, CONTESTUALMENTE.
Vedi anche: