venerdì 11 ottobre 2013

Storia (elettorale) vera del Fronte dell’Uomo Qualunque

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Rubrica storico-elettorale (vol.2, qui l'introduzione)




“Piove Governo ladro!”
La celebre espressione accompagna tutta la storia politica italiana.
Originariamente fu ideata dal caricaturista Casimiro Teja nel 1861 come didascalia ad una vignetta di commento al fallimento di una dimostrazione mazziniana guastata dalla pioggia.
Fu poi citata ironicamente da Gramsci in uno scritto polemico sui costumi dell’epoca e annotata nel Grande Dizionario della Lingua Italiana: “L’avevo detto io, piove Governo ladro!”.
Questo sfottò viene indirizzato contro i qualunquisti fin dall’Unità d’Italia.
Eppure Gramsci non avrebbe potuto usare il termine “qualunquismo”.

Infatti dobbiamo il termine ad un giornalista e commediografo napoletano del dopoguerra, Guglielmo Giannini. Non perché abbia studiato e analizzato il fenomeno fino a riassumerlo in una definizione, ma perché diede voce a questo sentimento politico nelle pagine del suo giornale: “L’Uomo Qualunque”.

L’UQ  fu un settimanale fondato nel 1944 da Giannini, un talentuoso giornalista di estrazione liberale, che seppe cogliere con grande abilità l’esasperazione della classe media. Di fatti il ceto medio italiano del dopoguerra, stanco di una politica instabile, affaristica e clientelare, desiderava ardentemente vivere “l’american way of life”. L’UQ ebbe subito un successo straordinario: nei primi 3 giorni la tiratura fu di 80.000 copie che, nel maggio del ’45, sarebbero diventate 850.000.
Una diffusione impensabile in un’Italia in gran parte ancora analfabeta.
Il giornale si distinse immediatamente per  una rubrica di gossip politico, "Le Vespe”, e per una feroce satira “anti-politica”. Grazie ad un organo d’informazione così potente Giannini riuscì a guadagnarsi un notevole consenso politico.


In seguito alla netta opposizione di  Benedetto Croce ad una confluenza dei Qualunquisti nel Partito Liberale Italiano, Giannini decise di fondare un suo partito.
Dal 16 al 19 febbraio ’46 ebbe luogo il 1^ Congresso di fondazione del “Fronte dell’Uomo Qualunque”(FUQ), appena in tempo per partecipare alle elezioni amministrative di marzo e aprile. L’esordio fu eccezionale. Il FUQ si presentò solo in grandi città, ottenendo risultati sorprendenti: Torino (8,38%), Firenze (13,7%), Roma (20,7%), Napoli (19,82%), Palermo(24,5%).

Spinto dal successo delle amministrative il FUQ si candidò alle elezioni per l’Assemblea Costituente del 2 Giugno, le prime a suffragio universale in Italia. Il  FUQ  conquistò 30 seggi grazie a 1.211.956 voti ottenuti(5,27%) essendosi delineato come unica opposizione ai Governi del Comitato di Liberazione Nazionale(CLN). Molti italiani non si sentivano legati al CLN in quanto l’antifascismo era in molte zone un sentimento elitario, soprattutto nel Mezzogiorno che non visse l’esperienza della Resistenza.

L’appoggio maggiore fu dato dalla piccola borghesia, avversa al Comunismo tanto quanto al grande capitalismo industriale. Inoltre raccolse i voti dell’ala più conservatrice della Democrazia Cristiana insoddisfatta del comportamento dei suoi rappresentanti. A questi si aggiunsero i consensi dei monarchici e  dei fascisti ancora privi di un partito di riferimento e favorevoli alle critiche al CLN.

L’analisi territoriale del voto rivela una distribuzione eterogenea del consenso al FUQ. Al Nord raccolse pochissimi voti, la maggior parte dei quali nei grandi centri come Milano (5,56%), Torino (4%) e Bologna (7,81%) abitati in buona parte dalla piccola borghesia in espansione nel dopoguerra.

Al Centro ottenne risultati leggermente migliori rispetto al Nord, pur persistendo lo squilibrio tra provincia (circa 4-5% dei consensi) e centri urbani (Roma 9,62%).


Senza dubbio è al Sud che il FUQ assunse un vero peso politico superando in varie regioni il 10% dei consensi e ottenendo risultati ancora maggiori nelle città (Bari 36,86%, Cagliari 27,31%, Napoli 19,12%).

Al Sud l’ideale monarchico e l’opposizione al CLN, forti e radicati nella popolazione, allargarono il bacino elettorale rispetto al resto d’Italia.



Il 1^ giugno 1947 si formò il Governo De Gasperi IV da cui venne escluso il Partito Comunista. Di conseguenza l’atteggiamento del FUQ diventa meno ostile. Questa nuova posizione più conciliante e l’assenza di una classe dirigente qualunquista fa si che l’elettorato si disperda. Intrapresa una politica meno aggressiva, il FUQ tenta di stipulare alleanze, negate, con la DC, con il Movimento Sociale Italiano e perfino con il Partito Comunista Italiano, che è l’unico ad accettare, quantomeno inizialmente.

Il FUQ fa da serbatoio delle forze reazionarie nei primi anni della Repubblica. Ma, una volta che le Istituzioni Repubblicane iniziano a funzionare, i reazionari creano le loro associazioni e partiti.
Questa situazione porta ad un crollo elettorale del FUQ: alle elezioni politiche del ’48 non riesce neanche a presentare le sue liste.
Si vede così costretto a partecipare ad una coalizione liberal-conservatrice, il Blocco Nazionale, che raccoglie appena il 3,82% dei consensi, per la gran parte nel Sud Italia.
Il fallimento elettorale porta in breve tempo allo scioglimento del partito.

Sarebbe un errore liquidare la breve, ma intensa vita del FUQ come banale espressione populista. Nonostante quest’ultimo sia il carattere preponderante, è doveroso sottolineare la spinta libertaria del pensiero di Giannini, che limpidamente espresse ne “La folla”.

Questa sua opera, composta nella Roma occupata dai Nazisti, chiarisce la sua posizione avversa allo Stato e all’autoritarismo di ogni tendenza. Giannini vorrebbe liberare il popolo, “la folla”, dalla oppressione della burocrazia clientelare e statale. Autoritarismo incarnato dai politici.

"Nella storia e nella vita la folla è sempre riuscita a liberarsi dalla tirannide, e non c’è mai stata tirannide che non sia finita travolta dalla folla"
da “La folla. Seimila anni di lotta contro la tirannide



Fonti:
·        Storia della prima repubblica, L’Italia dal 1943 al 2003,Aurelio Lepre, Ed. Il Mulino
·        La rivoluzione “qualunquista” un boom finito in un flop di Paolo Deotto -Storia in Network N°101- Marzo 2005
·        “Qualunquismo”- Enciclopedia Treccani
·        Altieri - L'Uomo Qualunque Cenni e Dibattito Storiografico
·        Archivio Storico delle Elezioni, Servizi informatici elettorali, Ministero dell’Interno 

Edoardo Giorgetti

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