Attenzione. E’ proprio il caso di dirlo perché, quando tutto sembrava tranquillo, ecco che arriva la bufera. Ma davvero Fini farà un gruppo autonomo? Ed un suo partito quanto varrebbe in termini elettorali?
Il partito di Fini andrebbe dal 4% all’8%. Di media, avrebbe il 6%. A farne le spese ovviamente il Pdl, che dal 33,1% (dati dell’ultimo nostro studio, pubblicato qui ieri) oscillerebbe fra il 25% ed il 29%, arrivando addirittura a compromettere (cosa impensabile fino a poco tempo fa) la sua leadership come primo partito italiano: il Pd è infatti al 27,5%.
Il famoso detto popolare recita: “Tra i due litiganti il terzo gode”. Il ruolo del terzo è ovviamente della Lega Nord, che potrebbe raggiungere il 14% dei voti, record assoluto per il partito di Bossi. Il partito di Fini andrebbe forte nel Sud, soprattutto nel Lazio, in questa regione potrebbe superare il 10%. Se però Fini rimanesse nel CentroDestra, per l’attuale maggioranza non ci sarebbe nessun problema: in caso di elezioni vincerebbe sempre con quasi 7 punti di vantaggio, perché il passaggio di voti sarebbe solo interno alla coalizione.
Ma se Fini facesse l’ormai famosa “Coalizione Nazionale” con Casini e Rutelli? In questo caso si ripeterebbe la situazione del 1994, dove si presentarono il Polo per le Libertà e BuonGoverno, il Patto per l’Italia (Martinazzoli e Segni) ed i Progressisti. In una cosa a 3 coalizioni, vincerebbe (come accadde nel 1994) sempre il CentroDestra, ma sarebbe avanti di un solo punto percentuale (41 a 40). Il Centro di Fini Casini e Rutelli sarebbe sul 13%.
Ovviamente sono solo simulazioni, studi, ma si sa che in politica vale bene la famosa enunciazione di Eraclito: tutto scorre.
Nicolò Bagnoli