Vi invitiamo a diventare nostri fan su facebook, cliccando qui
Ecco il post tratto da youtrend.it
Occhio ai colori!
Le misurazioni di cui vi diamo conto oggi sono nuovissime, fresche di abaco, e arrivanodal più prezioso. Fra i vaticanisti italiani. Noto per la sua peculiare. Punteggiatura.
Stando ai numeri raccolti da questo analista, che si riferiscono al Conclave nazionale per la Camera papale, il bonario cardinale di Piacenza resterebbe il favoritoall’interno del Sacro Collegio, forte del sostegno di 33 cardinali-elettori. Nello specifico, 29 andrebbero direttamente al leader dello schieramento episcopale progressista, tra i 3 ed i 4 al suo alleato, l’ampolloso vescovo di Bari e forse 1 agli altri porporati minori (come il mite, ancorché d’ispirazione marxista, Abate Tacci).
Staccato di qualche lunghezza l’avversario più temuto, il pelato prelato di Monza e Brianza, fermo a quota 28 (20 le preferenze di cui è direttamente accreditato, 5 sono invece i voti su cui può contare il tarchiato vescovo autonomista di Varese e altri 3 si disperdono tra Congregazione dei Fratelli, episcopi meridionalisti e i porporati ancor più a destra).
Ma la vera sorpresa di queste indiscrezioni è l’exploit della rivelazione di questo Conclave, l’esuberante camerlengo di Genova il cui stemma episcopale riporta, cucite, cinque stelle dorate. Grazie alla crescente indignazione per la corruzione e i privilegi riservati alla casta cardinalizia, infatti, il porporato ligure è riuscito negli ultimi giorni a riempire i sagrati di alcune delle cattedrali più imponenti del Paese, ed è ora accreditato del sostegno di ben 19 ecclesiastici.
Stagnante il consenso per l’algido cardinale milanese (già nunzio apostolico a Bruxelles) che ha imposto decime assai sgradite sulle abitazioni degli elettori, e che non andrebbe oltre i 14 voti nella Cappella sistina. Si direbbe che la stima di cui gode l’austero porporato a livello internazionale, soprattutto presso l’Assemblea episcopale europea, non si rifletta in un pari apprezzamento all’interno della Curia romana, per quanto la sua figura ne raccolga da solo 10, mentre tre andrebbero al brizzolato vescovo di Bologna, e l’ultimo all’ex sodale del pelato prelato di Monza e Brianza.
In sofferenza invece il barbuto inquisitore del Sant’Uffizio di Palermo, che ha dismesso la toga dopo un fulmineo passaggio come inviato pontificio in Centro America proprio per candidarsi a questo Conclave, e nonostante i suoi sforzi rischia seriamente di restare fuori dalla Camera papale: secondo i conteggi dell’adamantino vaticanista non si schioderebbe da quota 3, al di sotto dei 4 cardinali necessari per non essere scomunicati.
Vedi anche: