sabato 15 giugno 2013

Analisi BiDiMedia del voto amministrativo 2013: più di 1 Italiano su 3 ha votato una Lista Civica. Pdl al 15%, Pd al 20%. Il Movimento 5 Stelle si ferma all'8,2%

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Commento:

M5S: Rispetto alle politiche è stato per loro un vero e proprio crollo. Va meglio al nord mentre va malissimo al sud, con percentuali spesso inferiori al 3%.

Rif. Com. / Com. It. : Buon risultato in alcune realtà ma in generale si conferma un lento declino. Penalizzati dalla mancata presentazione di liste in molti comuni.


PD: Va molto bene, ripartendo i voti delle civiche le percentuali saranno piuttosto elevate. Va molto meglio al centro-nord.


SEL: Ottimo risultato se confrontato con le politiche. Si conferma un partito forte soprattutto nei centri maggiori, qualche difficoltà in più nei comuni non capoluogo


Verdi: Presenti in pochissime realtà



PSI: Non presenti ovunque. Ottengono buoni risultati sia col proprio simbolo che, soprattutto, quando si presentano con altri nomi.

Centro Democratico: dove si presentano fanno ottimi risultati, specialmente al Sud, ma è anche il dato romano ad influenzare molto il totale


UDC: In grande spolvero rispetto alle politiche, i loro migliori risultati sono (come tradizione) al Sud e in particolare in Sicilia.


FLI: Ormai scomparsa del tutto, appoggia soltanto 2 liste di area cdx in due città ma nulla di più.


Scelta Civica: Risultato molto deludente per il partito di Monti, che racimola poco meno di mezzo punto percentuale. Ottiene risultati mediocri ovunque si presenti.


API: Si presenta appena in 2 comuni. E' in forte difficoltà dopo le politiche.


PDL: Come osservato nelle altre tornate amministrative, soffre molto di più rispetto alle politiche. I risultati sono infatti molto più bassi rispetto a febbraio. Percentuali migliori nel Sud, specie in Puglia.


GS-MPA: quasi spariti dopo le politiche, si presentano solo in pochi comuni con risultati mediocri. Ad essi è stato aggiunto il Partito Sardo d’Azione, presente solo a Iglesias.


Lega Nord: Vero e proprio tracollo rispetto alle politiche, con una percentuale che scende addirittura sotto l'1%. Il “miglior risultato” è poco più del 9% a Lodi. Sono inoltre penalizzati fortemente dalla disomogeneità del campione, fortemente sbilanciato verso sud.


Fratelli d’Italia: In grande spolvero rispetto alle politiche. Su ciò incide sicuramente il buon risultato di Roma (6% circa) ma il partito della Meloni si dimostra molto forte nel Centro-Sud, specialmente in Lazio e Campania.


La Destra: Discorso identico al precedente: togliendo Roma si avrebbe un risultato bassissimo. Altrove non racimola mai più del 3% ed è assente in molte importanti realtà.


Fermare il Declino: La sua (piccola) “forza” è rappresentata dalle liste bicicletta con cui si presenta, specie al Nord.


Indipendentisti Veneti: Abbastanza irrilevanti anche nei comuni veneti.


Fiamma tricolore/Forza Nuova/Casa Pound: Liste di estrema destra presenti soprattutto a Roma. Già nella capitale il risultato è poco significativo, si riduce ancora passando al dato nazionale.


Voto di protesta : Nel voto di protesta son state inserite tutte le liste che appoggiavano Marra (No Euro, ecc.) a Roma, il Partito Pirata, il Movimento dei Forconi e altre liste simili.





Metodologia:

La presente analisi si basa sul primo turno delle elezioni amministrative 2013.
Sono stati analizzati i dati di tutti i comuni capoluogo al voto e dei comuni non capoluogo sopra i 30 mila abitanti, compresi Udine e i comuni siciliani al voto in date differenti.

Nella prima colonna sono presenti tutti i partiti che hanno presentato delle liste durante le elezioni.
Nelle 6 colonne successive è analizzata la somma di tutti i voti presi dai vari partiti nelle città analizzate, questi, nelle 4 colonne successive, sono stati aggregati formando le varie coalizioni.

I dati ottenuti fin qui non sono però completi, ma corrispondono solamente al 61% dei voti totali: il restante 39% è composto infatti da liste civiche, sia di carattere quasi partitico ma locali (come possono essere “Il Megafono-Lista Crocetta” o “la Puglia prima di tutto”), da liste dei candidati sindaco o da liste totalmente slegate dai partiti e autonome. 
Nelle prossime pubblicazioni i voti presi dalle liste civiche verranno ripartiti tra i vari partiti con cui erano in coalizione, per ogni comune analizzato, ottenendo un analisi più completa.

Alcune precisazioni sul modo in cui sono stati calcolati i valori:
- I dati delle liste sono stati ottenuti innanzitutto sommando i valori delle singole liste di quel partito recanti nome e simbolo di partito, questi sono stati definiti "voti puri".
- A questi sono stati in seguito sommati i voti delle civiche di partito (liste riconducibili a un partito ma senza il simbolo e il nome del partito), dalle quali è stata sottratta una percentuale di voti civici. Inoltre sono stati sommati i voti delle liste bicicletta (ossia liste con più partiti assieme, come FDS-Verdi a Palermo).
- I voti delle liste bicicletta sono stati ripartiti in base al rapporto tra le liste nei "voti puri". Per fare un esempio,  una bicicletta che ha preso 10000 voti tra la lista A e la lista B, in cui nei voti puri la lista A ha l'8% e la lista B il 2%, sarebbero stati assegnati 8000 voti alla lista A e 2000 alla lista B.
- I dati sono stati poi aggregati per coalizioni


Alcune considerazioni:

- Le percentuali dei partiti sono molto basse rispetto ai sondaggi e ai dati di elezioni nazionali come le politiche: questo è dovuto all'enorme quantità di liste civiche. Per ottenere dei numeri confrontabili bisogna attendere la ripartizione delle liste civiche.

- Il campione non è omogeneo: ad esempio Roma è quasi la metà del campione, mentre il nord è particolarmente sottorappresentato, per questo FDI e LD sono molto alti e la Lega estremamente bassa. Nonostante questo le tendenze sono molto chiare e anche proiettando l’analisi sul dato nazionale (studio che probabilmente verrà effettuato a breve) le percentuali cambierebbero ma non eccessivamente

- Il dato di molti partiti minori può apparire molto basso: ciò è dovuto al fatto che in diversi comuni non capoluogo (ma anche capoluogo) non è stata presentata una lista.

- L’analisi è stata compiuta solo sui comuni sopra i 30 mila abitanti, quindi un partito come la Lega è penalizzato anche dal fatto che va meglio nei piccoli comuni, che non son stati presi in considerazione per ovvi motivi.

Per qualsiasi ulteriore considerazione, dubbio, chiarimento, critica, ci trovate nei commenti


Sidro e Cristiano
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