domenica 12 dicembre 2010

IL MERCATO DELL'ARGENTO, DELL'ORO, DEL PETROLIO E I MERCATI AZIONARI: COMMENTI SULLA SITUAZIONE ATTUALE

Questo mese e' stato testimone di alcuni avvenimenti degni di attenzione nel mercato dei metalli preziosi e del petrolio:

- l'Argento ha superato i 30$ per oncia (almeno per un giorno), esattamente 30 anni dopo il famoso caso della speculazione dei fratelli Hunt, che porto' il prezzo dell'argento sopra i 30$ nel 1979-1980 per alcuni mesi, prima che il cambiamento delle regole di trading da parte del New York Mercantile Exchange (NYMEX) e l'intervento della Federal Reserve misero fine all'evento speculativo. Nel momento in cui si scrive, il prezzo veleggia intorno ai 28 -29 $ per oncia.
Fonte: USGS e Kitco


- l'Oro ha raggiunto i massimi di sempre sopra i 1410$ per oncia, per poi ritracciare sotto 1400$. Attualmente si trova intorno ai 1380$-1390$:
Fonte: USGS e Kitco

- Il Petrolio ha superato i 90$ per barile , massimo da due anni:
Fonte: Fred2

- l'indice azionario americano SP500 ha raggiunto i massimi da due anni a questa parte sopra 1220:
Fonte: Yahoo Finance

Quali i motivi di questi aumenti generalizzati, soprattutto nel mercato dei metalli preziosi?

1) L'aumento dei metalli preziosi ha diverse giustificazioni, fra queste:

- Paura di possibile iperinflazione nel breve-medio termine in seguito ad una crisi potenziale nel debito sovrano di molti paesi industrializzati: in Germania, Cina, Russia , USA e molti altri, sia investitori istituzionali che piccoli investitori, stanno facendo incetta di oro e argento perché temono che il sistema di carta moneta FIAT attuale non duri a lungo, a causa dell'ammontare biblico dei debiti pubblici e privati. Dopo il salvataggio di Grecia e Irlanda, e il Portogallo in una situazione molto difficile, e' sicuramente la Spagna la chiave di volta dell'intero sistema: se cade, l'effetto domino potrebbe coinvolgere l'intero continente e oltre. Inoltre, il deficit degli Stati Uniti viaggia nell'ordine dei trillioni (!!!) di dollari, il debito pubblico e' oramai vicino ail 100% dl Pil, e questo non include i servizi di Medicare, Medicaid, e altri debiti di varia natura, che superano i 110 trillioni, si veda qui


Inutile dire che non si sa fino a quando questa situazione sia sostenibile.

- Grosso ammontare di liquidita' immessa nel sistema da parte delle banche centrali, che in parte si riversa nell'acquisto di metalli preziosi e commodities, ma soprattutto sui mercati azionari.

- La produzione di oro ha raggiunto il suo massimo nel 2001:

- L'offerta di argento e' entrata in una fase di forte stabilità (o stasi), dove l'incremento della produzione dalle miniere e' compensato dalla diminuzione del materiale riciclato (lo "scrap" silver):


SILVER SUPPLY(in millions of ounces)
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Mine Production
591
606.2
593.9
596.6
613
636.8
640.9
664.4
684.7
709.6
Net Government Sales
60.3
63
59.2
88.7
61.9
65.9
78.2
42.5
27.6
13.7
Old Silver Scrap
180.7
182.7
187.5
183.9
183.7
186
188
181.8
176
165.7
Producer Hedging --
18.9
-- --
9.6
27.6
-- -- -- --
Implied Net Disinvest.
87.1
--
12.6
-- -- -- -- -- -- --

Riporto anche la domanda di argento, dove si evidenzia che al calo dell'utilizzo dell'argento in ambito industriale e nella fotografia (dovuto alla crisi), di contrappone l'incremento fortissimo a fini di investimento, per monete e medaglie (Fonte: The Silver Institute):


SILVER DEMAND(in millions of ounces)
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Industrial Applications
374.2
335.6
340.1
350.8
367.6
407
427
456.1
443.4
352.2
Photography
218.3
213.1
204.3
192.9
178.8
160.3
142.4
124.8
104.9
82.9
Jewelry
170.6
174.3
168.9
179.2
174.8
173.8
166.3
163.5
158.3
156.6
Silverware
96.4
106.1
83.5
83.9
67.2
67.5
61
58.4
56.9
59.5
Coins and Medals
32.1
30.5
31.6
35.7
42.4
40
39.8
39.7
65.2
78.7
Total Fabrication
891.7
859.4
828.3
842.4
830.8
848.7
836.4
842.5
828.6
729.8
Producer De-Hedging
27.4
--
24.8
20.9
-- --
6.8
24.2
11.6
22.3
Implied Net Investment --
11.4
--
6
37.4
67.6
64
22
48.2
136.9


2) L'aumento del petrolio pure ha ragioni simili:

- Paura di iperinflazione e perdita di valore del dollaro;
- La produzione del petrolio e' entrata in un plateau dal 2005 in poi (Fonte: dati EIA (2010) e presentazione Robert Hirsh al congresso ASPO 2010):




Tra l'altro anche i più ottimisti, iper bullish e filo governativi della IEA hanno ammesso in settembre per la prima volta che la produzione di conventional oil (quello più facile da estrarre per intenderci) ha raggiunto il suo massimo nel 2006:



e ripeto che l'IEA e' una delle istituzioni più ottimiste e anti-panico che ci siano. Tuttavia va loro reso merito nel aver mandato un messaggio implicito (quasi subliminale) molto chiaro: nel precedente grafico, guardate l'area in azzurro chiaro, che rappresenta i giacimenti petroliferi ANCORA DA SVILUPPARE e quelli ANCORA DA TROVARE(!): secondo voi quanti di questi saranno effettivamente sviluppati?

Similmente il mercato azionario americano e' "drogato" dalla liquidità immessa nel sistema dalla FED (nota come Quantitative Easing) ed e' oramai disconnesso dall'andamento dell' economia reale, si veda in merito questo articolo con dei bei grafici illustrativi:


La FED spera che l'effetto ricchezza del mercato azionario riesca a stimolare l'economia,


ma finora ha solo stimolato l'aumento delle commodities e metalli preziosi che sono cresciuti di PIU' del mercato azionario, come era nella attese.

Inoltre, comincia ad esserci notevole evidenza che quando il prezzo reale del petrolio supera i 90$, e/o la percentuale delle spese energetiche supera il 6% / 7 % delle spese totali (per i consumatori americani), o similmente quando il totale delle spese petrolifere supera il 4% del PIL, si va in recessione:



DISCLAIMER: l'autore del post non ha alcuna posizione nel mercato dei preziosi e delle commodities, e il contenuto del post in nessun caso non deve  essere considerato un’offerta o una sollecitazione al pubblico risparmio e/o all’acquisto o alla vendita di valori mobiliari ed in particolare non costituisce consulenza personalizzata cosi come indicato dall’articolo 1 comma 5 septies del decreto legislativo 58/98, cosi come modificato dal decreto legislativo 167/2007. Chi scrive non conosce le caratteristiche personali di nessuno dei lettori, in specie flussi reddituali, capacità a sostenere perdite, consistenza patrimoniale. In nessun modo si vuole sollecitare il risparmio e/o l’investimento in alcuna forma ne proporre strategie di trading.Le informazioni e le opinioni presenti nel sito non devono essere utilizzare per compiere decisioni di investimento. Chiunque investa i propri risparmi prendendo spunto dalle indicazioni riportate lo fa a proprio esclusivo rischio e pericolo esponendosi a rischi e perdite assai elevate anche superiori al capitale investito.

Gigi_Bi




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